JOGGI AVANT FOLK FESTIVAL
NO ONE LEFT OUT – Nessuno escluso – è il chiaro messaggio lanciato dalla piazza del piccolo centro di Joggi, nel comune di Santa Caterina Albanese, dove nei giorni 16-17-18 agosto si è tenuto la XXI edizione del Festival Joggi Avant Folk, organizzato dall’omonima associazione che ha portato nel piccolo centro un cartellone ricco di eventi. Tutto come sempre rigorosamente ad ingresso gratuito.
Il festival JOGGI AVANT FOLK compie 21 anni. Nato nel 1998 grazie a un gruppo di ragazzi e ragazze di Joggi con l’idea di unire sotto lo stesso progetto, musica e altri appuntamenti che spaziano dall’arte alla letteratura, dal cinema al teatro. Una realtà, come poche in Italia, capace di creare partecipazione e aggregazione. Il festival, quasi interamente autofinanziato, si nutre soprattutto dell’entusiasmo di chi, attraverso i tanti momenti di scambio interculturale, porta avanti un progetto ricco di contenuti, mantenendo viva l’attenzione sul tema dei diritti umani. Non a caso è stata scelta la parola folk – folklore – dall’inglese folk, popolo, e lore, sapere. La cultura delle tradizioni popolari, tramandate spesso oralmente, con il fine di non dimenticare le radici di un posto, di un popolo. Uno scambio tra persone di ogni età e di ogni dove che, insieme, si arricchiscono l’uno del sapere dell’altro. Ed è stato in questo clima di tradizioni condivise che si sono svolti i molteplici incontri, sia in piazza che nelle altre piazzette del borgo, allestite con cura per i tre giorni del festival. Il tema dell’edizione 2018 del Joggi Avant Folk Festival è stato dedicato ai bambini. Alla loro infanzia negata da un mondo di adulti sempre troppo disattento alle esigenze dei più piccoli; a partire dalla tragedia che da anni interessa il Mediterraneo dove proprio i bambini sono le prime vittime; al manifestarsi di nuovi confini e muri, capaci ancora oggi di separare e imprigionare proprio i più piccoli. Le nuove povertà, le rinunce alle cure e le problematiche abitative, sino ad arrivare, in un paese come il nostro, all’incapacità di una classe politica di confermare persino provvedimenti come lo ius soli. Nessuno escluso vuole essere il monito che parte dalla piazza di Joggi per tenere viva l’attenzione sui bambini e sul loro diritto alla felicità. Ospite della prima giornata l’autore di Storia di una matita. A casa, (ed. Rizzoli 2018), Michele D’Ignazio insieme a Gianluca Salamone, in uno spettacolo di narrazione e live painting. Subito dopo siamo stati trasportati in un viaggio utopico nel cuore della Palestina con lo spettacolo NO PASARAN, di e con Giuseppe Bornino.
Per la scena musicale, ad aprire il festival il duo Sol Pereyra & Dj Karim con il PrendeteTour, il nuovo tour della camaleontica Sol Pereyra, cantante e polistrumentista, con il giramondo del suono Dj Karim. A seguire Zalles, leader e voce della Spasulati Band, storico gruppo arbereshe con il suo nuovo progetto da solista. A seguire, la band dei 47 SOUL fondata nel 2013 da attivisti palestinesi e giordani. Hip-hop, reggae e suoni elettronici fanno da base a testi in arabo e in inglese che parlano di integrazione e di politica. I 47 SOUL collegano melodie che hanno attraversato il mondo arabo per secoli, attraverso sintetizzatori analogici e linee di chitarra ipnotica.
A chiudere la prima giornata del Joggi Avant Folk Festival è stato il Dj set Epi Roots Family. I pomeriggi del secondo e del terzo giorno sono stati animati dal laboratorio per bambini “Coloriamo” a cura di Gianluca Salamone. Nella seconda giornata c’è stata, inoltre, la presentazione del libro “Non mi posso lamentare” di Davide Imbrogno (ed. Coessenza 2018) e la presentazione del libro “Nessuno tocchi Lucignolo” e del gioco “Abbasso la sqùola” (Edizioni Erranti 2017) di Loredana Caruso e Claudio Dionesalvi. Per la seconda serata, a salire sul palco per primo è Kim Ree Heena, nuovo progetto elettronico del polistrumentista, cantante e autore Alessio Calivi, in un live accompagnato dalla proiezione di coinvolgenti visual che seguono il ritmo della musica, realizzati dagli artisti Toni Zappa e Salvatore Insana. A seguire, ospite del festival Davide Panizza e la sua POP X, band trentina che propone musica pop in un genere “neo-cantautorato elettronico”, con una indubbia capacità di sorprendere il pubblico, molto amata dai più giovani. Per il pomeriggio dell’ultima giornata del festival i bambini sono stati intrattenuti dallo spettacolo ‘Clown in corso’ a cura di Stelio Fragolino Marano. Per la terza serata del festival, il tanto atteso incontro fra Dario Brunori, cantautore calabrese e Franco Arminio, poeta e paesologo di Bisaccia, che hanno conversato, comodamente seduti su di un divano al centro del palcoscenico, della loro esperienza nei paesi che hanno vissuto o visitato. Inframezzando i loro ricordi con musica e poesia. A seguire il live di Colapesce con il suo “l’Infedele tour”. Un autore tra i più interessanti nel panorama musicale italiano del momento, capace di muoversi tra vari stili, dal pop a forme più sperimentali, con sempre un’attenzione particolare ai testi delle canzoni. Il dopo spettacolo del secondo e terzo giorno del Joggi Avant Folk Festival è stato il dj set di Fabio Nirta.
Un appuntamento da sostenere e proteggere, questo del JOGGI AVANT FOLK, che ha visto un piccolo borgo con meno di cento abitanti, completamente invaso da chi ha sentito forte il richiamo di quel grido che nasce dal basso: NO ONE LEFT OUT – nessuno escluso.
Letizia Chippari