Jackson Browne e il nuovo EP “Downhill from everywhere”
È uscito per Inside Recordings il 29 maggio il nuovo EP di Jackson Browne “Downhill From Everywhere” che contiene l’omonimo singolo pubblicato a fine aprile e “A Little Too Soon To Say” la sua B-side, uscito a fine marzo. Enrambe le canzoni saranno poi incluse nel nuovo album dell’artista previsto per quest’autunno. Ma andiamo nel dettaglio dei due brani.
“A Little Soon To Say” è stata scritta prima che scoppiasse la pandemia di coronavirus, ma Browne ha ritenuto appropriato farla uscire proprio ora. “Lanciamolo adesso che le cose sono così incerte” ha pensato. Il brano, un lento, ha un testo ottimista e che stimola ad andare avanti, perché “è troppo presto per dire” come andrà a finire. “I wanna see you holding out your light, I wanna see you find your way.”
Browne, da sempre noto anche per il suo impegno nell’attivismo sociale ed ambientale, per questo brano si è ispirato sia all’ambiente e che alla generazione odierna: gli studenti di Parkland, Greta Thunberg, tutti questi giovani che si sono fatti sentire in maniera molto esplicita gridando “Non state facendo nessun tentativo reale per cambiare le cose, come fate a lasciare tutto questo casino alle generazioni future?” Il cantautore, uno dei maggiori esponenti della scena folk-rock degli anni ‘70, presente anche nella Hall of Fame, ha annunciato di essere risultato positivo al coronavirus ed è ora in isolamento nella sua casa di Los Angeles. I suoi sintomi fortunatamente sono piuttosto lievi, quindi non necessita di particolari cure mediche né di ricovero. Browne sarebbe andato in tour con James Taylor quest’estate, ma l’emergenza sanitaria ha spostato i concerti alla prossima estate.
“Downhill From Everywhere” è invece una canzone trascinante, blues, al quale non si può resistere, incita a seguire il tempo in qualche modo. “Every second breath is coming from the sea, we don’t really know”. Lo stile di Browne è inconfondibile così come il suo spessore interpretativo.
La canzone è stata inserita nel documentario “The Story of Plastic” uscita lo stesso giorno di pubblicazione del singolo, il 22 Aprile, su Discovery Channel, di cui Browne è anche uno dei produttori esecutivi. Il film offre un ampio sguardo verso la crisi dell’inquinamento della plastica causata dall’uomo e l’effetto mondiale che questo ha sulla salute del nostro Pianeta e di chi lo abita. Lo stesso cantautore – noto da sempre per il suo impegno nei confronti dell’ambiente – è un membro del comitato consultivo esecutivo del Plastic Pollution Coalition, una coalizione che si batte per un futuro senza plastica.
“La plastica è ottima e molto utile” dichiara Browne. “Ma è assurdo che venga impiegata per consegnare e contenere cose, per esempio l’acqua. Resterà in circolo per secoli e non è biodegradabile. Questo movimento ha quindi avuto molta attenzione e molto supporto, perché alla gente ormai è chiaro che tutto ciò sia un problema, non può più essere nascosto.”
“Una delle mie citazioni preferite sul problema della plastica è una frase di Jonathan Richman» afferma. “Ha detto: “Questo non sarà facile”. Mi piace perché è davvero qualcosa in cui ci si deve impegnare. Non sarà per niente facile. È questo il problema, tutto vogliono fare solo cose che siano semplici. Non vogliamo complicazioni.” È tutta questione di comodità. “Ti devi convincere di non accettare una bottiglia d’acqua, neppure quando avrai tanta sete” continua. Browne in prima persona sta impegnandosi per limitare l’uso della plastica, eliminandola dal suo tour e usando due filtri Brita nella sua cucina.
Browne ha lavorato a “Downhill From Everywhere” per gli ultimi 10 anni. Il brano è stato ispirato da “Eco-Catastrophe!” del dottor Paul Ehrlich, un libro del 1969 che aveva ispirato anche il classico di Browne del 1974 “Before the Deluge”.
“Ti lascia a bocca aperta per quanto sia profetico” dichiara. “Descrive il modo in cui tutti malfunzionamenti della nostra società si combinano e ad un certo punto tutto inizia ad andare a rotoli. Il mondo è in un delicato equilibrio e tutto il denaro che dovrebbe servire per eliminare la povertà e combattere malattie va invece a finanziare l’esercito e ad uccidere, è un grande business.” Il libro parla anche di una futura pandemia. “Questa è la parte spaventosa e sta accadendo proprio ora” dice. “Non siamo attrezzati per far fronte a una pandemia perché non abbiamo investito soldi. Non ci abbiamo messo il nostro interesse. Non onoriamo i nostri medici e i nostri scienziati. Onoriamo le persone che – come dico in “Before the Deluge” – hanno imparato a trasformare la bellezza del mondo in potere.”
Browne riconosce poi come la Terra stia guarendo durante questa pandemia. “Le persone iniziano ad intravedere come sia la vita senza smog” E ancora: “La natura finalmente si sta prendendo una pausa da noi ed è evidente; lo potete vedere. La gente all’improvviso dice “Oh, ecco come si sta quando il cielo è limpido e gli uccellini cantano”. Alcune persone dalla Spagna mi hanno detto di aver visto i delfini nuotare, cosa che non succede mai. La Natura sta riprendendosi i propri spazi.”