“Irish Soul” è il nuovo singolo di Antonio McFly Morelli – L’intervista
Lo scorso 19 ottobre è uscito per Black Out Dischi “Irish Soul”, il nuovo singolo di Antonio McFly Morelli, che anticipa l’imminente uscita del suo disco a novembre. Antonio Morelli, detto McFly, è un musicista italiano di musica strumentale elettronica, “Irish Soul” è il terzo singolo dopo “Let me swap” e “Dream Clouds”, pubblicati nel 2019. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista per saperne di più.
Ciao Antonio, “Irish Soul” è il tuo nuovo singolo, un brano che cattura fin dalle prime note, quando lo hai composto?
Ciao e grazie mille per le belle parole. Ho iniziato a comporlo sul finire del 2019, ma ci ho lavorato sopra praticamente fino all’inizio dell’estate 2020. Tutto è iniziato quando ho trovato la giusta combinazione tra un giro di mandolino e uno di piano; era da tempo che cercavo un sound come quello, volevo che rimandasse in qualche modo alla musica irlandese ma senza cadere nel classico folk popolare. Per larga parte della composizione c’è stata una lotta tra la parte più elettronica e quella più folk, era come se ognuna volesse prevalere sull’altra. È stato con l’inserimento delle percussioni di world music che ho trovato l’equilibrio. Spezzano il brano esattamente in due tornando a una dinamicità che dura fino alla fine del pezzo.
“Irish Soul” arriva dopo “Dream clouds” e “Let me swap”, pubblicati l’anno scorso. Tutti e tre i brani faranno parte del tuo primo disco, puoi anticiparci qualcosa (titolo, quanti brani avrà, ecc.)?
Avevo in mente di pubblicare un disco nel 2020 già a metà del 2019 ma in realtà avevo solo questi due brani: mi sono letteralmente buttato con “Dream Clouds” e “Let Me Swap” perché credevo che avessero del potenziale nonostante fossero praticamente due demo, in realtà poi da questa partenza è nato l’intero album. L’album che uscirà a fine novembre si chiama “Sound My Way” ed è caratterizzato da una componente elettronica e da una più acustica; ho cercato di equilibrare le parti il più possibile: idealmente ho diviso il disco in due parti, le prime quattro tracce più tendenti al chill-out e all’elettronica, le ultime quattro più tendenti allo strumentale acustico. Tutti e otto i brani sono inoltre sempre caratterizzati da componenti di world music, più o meno predominanti a seconda dei brani.
Girerai un videoclip di “Irish Soul”?
No, non credo, penso che per questo tipo di canzoni sia giusto lasciare l’immaginazione volare senza il supporto di un video musicale. Se ci pensate una volta visto un video inevitabilmente quando si riascolta il brano si tende a ripensare a quello; per questo pezzo vorrei fare esattamente il contrario: mi piacerebbe che ogni ascoltatore trovasse nella propria mente il proprio video musicale più idoneo, perché no, magari anche con se stesso come protagonista.
Come mai hai scelto di avviare un progetto solista solo strumentale?
Come ti anticipavo poche domande più su, in realtà mi sono buttato. Avevo alcuni brani lasciati in sospeso nel computer che non erano in alcun modo compatibili con il progetto della mia band. In ogni caso però ritenevo e ritengo ancora che abbiano da dire qualcosa e che meritassero di essere pubblicati; quindi mi sono detto: “Perché no? In fondo che ho da perdere?” e così mi sono lanciato in questo progetto. “Dream Clouds” ha superato i 60mila ascolti su Spotify. Sulla stessa piattaforma anche “Let Me Swap” ha raggiunto quasi 20mila ascolti facendomi scoprire un inaspettato riscontro nel mondo Hip Hop, che ritenevo lontano anni luce da me; il bello della musica è anche questo: ti fa scoprire di avere tendenze che nemmeno pensavi di avere.
Oltre al tuo progetto da solista porti avanti anche i Baryonyx, che hai fondato con Matteo Ceccarini dal 2008 e con il quale hai pubblicato nel 2016 l’album “Fuori il Blizzard”, ci sono novità all’orizzonte anche qui?
Sì, abbiamo qualcosa ancora in cantiere anche se il lockdown e l’impossibilità di suonare dal vivo ci hanno un po’ scombussolato i piani. Spero di concludere il secondo disco anche con la band.
Sul tuo canale YouTube ci sono diversi video in cui suoni alcuni assoli, spesso con l’ukulele, di brani hard rock o punk di artisti come AC/DC, Green Day, Led Zeppelin, Metallica, si tratta degli artisti che ti hanno portato ad avvicinarti alla musica?
Direi che è un po’ 50 e 50. I Green Day mi hanno aiutato a continuare nello studio della chitarra quando ho iniziato a suonare però, pur avendo già molta passione per la musica pensavo di dover mantenere l’ascolto “per piacere” e lo studio separati: credevo fosse necessario concentrarmi sulle mie potenzialità. È stato solamente quando ho iniziato a studiare all’Accademia Musicale Lizard che ho ampliato i miei orizzonti musicali: dovendo sostenere esami e approfondire l’analisi armonica di brani di musica moderna sono riuscito ad avvicinarmi a generi ed artisti che non avrei mai pensato prima; l’esempio più eclatante è quello dei Megadeth che fino al 2015 non conoscevo neanche e adesso sono diventati una delle mie band preferite. Fino a quel momento credevo che il metal non facesse per me ma semplicemente forse non avevo ancora trovato i miei generi preferiti. Il metal è un mondo, ce n’è per tutti i gusti. Personalmente adoro molto l’Heavy metal, il Thrash metal e il Power metal, sembrerebbe incredibile visto che le mie produzioni sono diametralmente opposte a tutto questo.
Con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Non è sicuramente una domanda semplice, penso che sarei aperto a qualsiasi tipo di collaborazione. Personalmente ho avuto il piacere di collaborare non solo con altri musicisti ma anche con alcuni artisti che non hanno a che fare con il mondo della musica come ad esempio i video maker, i gamer o i ballerini. Per fare un esempio il mio amico Andrea Favoriti insegnante di Hip Hop ha accettato subito di collaborare con me nella realizzazione di un suo video dove balla su “Let Me Swap”. La collaborazione tra artisti credo sia il vero futuro dell’arte: bisogna essere aperti a tutto e prendere il meglio da chiunque abbia da dire qualcosa. Dal punto di vista musicale mi piacerebbe molto collaborare con Caparezza che credo sia attualmente il miglior compositore di testi che abbiamo in Italia.
Roberta Usardi
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