“Io e Gio”, l’esordio di Francesco Prosdocimi
“A casa è rimasto solo il silenzio.”
“Io e Gio” (Neo., pp. 160, euro 15), il libro di esordio di Francesco Prosdocimi, è la storia di un amore fraterno, che cresce e si fortifica dopo la dolorosa perdita di entrambi i genitori. È, quindi, la storia di un cambiamento di vita, ma soprattutto un forte passaggio emotivo nella vita di un bambino, Gio, e di un giovane uomo, Pietro.
“È diventata troppo grande per noi due da soli. Troppo silenziosa. Anche con la tv accesa.”
Scappare, quando il dolore è ingiusto e troppo grande da sopportare, per ricominciare in nuovi posti accanto a persone che, da sconosciute, man mano conquistano un nuovo e importante posto nella nostra vita, donandoci qualcosa che fino a quel momento non ci apparteneva. Una nuova realtà che ovviamente non cancella la precedente, ma segna comunque un inizio, una rinascita. E così i due fratelli, grazie a una grande forza di volontà, da Vicenza si trasferiscono in Alto Adige, a Santa Gertrude. Ed è proprio qui che, non senza fatica o sacrifici, avrà inizio per loro una nuova vita, quella che probabilmente li riscatterà dalla precedente, preparandoli ad affrontare con forza e determinazione il futuro.
“Ora almeno abbiamo di nuovo qualcosa. Il signor Mueller. Grande Lebowski. Il calcio.”
Una scrittura che scorre con la calma di un fiume in una giornata serena, ma piena di parole e pensieri pronti a straripare da un momento all’altro. Francesco Prosdocimi rende visibile ogni dettaglio, dalle minuziose descrizioni paesaggistiche e dei luoghi abitati alle reazione emotive dei personaggi, che slittano dalle turbe del dolore all’entusiasmo verso quel cambiamento che li manterrà vivi e protagonisti del loro piccolo mondo.
“Chi lo sa quanto ci vuole per smettere di avere paura.”
Marianna Zito