“INVIATA SPECIALE” DI JEAN ECHENOZ
“Attori senza saperlo” come li definisce – citando Balzac – il generale Borgeaud, uno dei protagonisti del romanzo “INVIATA SPECIALE” (Adelphi 2018, pp. 248, 18 euro) di Jean Echenoz, forse Borgeaud è egli stesso attore inconsapevole e al contempo vittima del suo stesso intrigo; c’è poi Constance, arrendevole, scanzonata, seppur fascinosa protagonista del romanzo.
Constance, moglie dell’ex musicista Lou Tausk, “camicetta azzurra attillata, pantaloni skinny antracite, scarpe basse, taglio alla Louise Brooks e curve alla Michèle Mercier – un insieme che sembrerebbe stridente, e invece no, sta d’incanto”, che vive un’esistenza sospesa tra l’eco della celebrità del passato e l’indifferenza di un inutile e ozioso presente. Accetterà senza farsi troppe domande il suo rapimento; ignara, si ritroverà coinvolta in una trama dal sapore internazionale che la condurrà sino in Corea del Nord.
Queste è la tipologia di personaggi che affolla il romanzo di Echenoz, ciascuno con le proprie vite e la propria storia, insieme quasi per caso, destini che si intrecciano e si sbrigliano repentinamente, lungo le vie di una Parigi dal fascino languido e imprevedibile. “Inviata speciale” è una spy story ironica e appassionante; più che un racconto, è un dialogo dai risvolti inaspettati, un noir capace di rapire il lettore per condurlo lungo sentieri ancora imbattuti.
Arcangela Vitolla