Intervista al trio bolognese Bakivo, che ha pubblicato da poco il disco d’esordio “Appunti di viaggio”
Un pop raffinato, leggero e attualissimo, con solide radici nel jazz, nella bossa nova e nella tradizione cantautorale. Si tratta di “Appunti di viaggio”, l’album d’esordio dei Bakivo, un trio bolognese composto da Sara D’Angelo (voce), Luca Cremonini (chitarre), Pedro Judkowski (basso e contrabbasso). Li abbiamo intervistati per saperne di più e conoscerli meglio.
Buona sera Bakivo, avete appena pubblicato il nuovo album Appunti di viaggio, quando e come è nato questo lavoro?
L’idea dell’album era nell’aria da tempo. Alcuni brani, una minoranza, erano già stati introdotti nel nostro repertorio e testati del vivo. La pausa forzata della pandemia ha contribuito ad intensificare il lavoro di scrittura e progettazione dell’album. Alla fine del 2021 vincemmo la produzione di un brano all’interno di un contest bolognese (“Trasporti Eccezionali”) finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Il brano in questione era “La mia piccola saudade” e in quell’occasione conoscemmo Bonnot, il nostro produttore artistico. L’album è poi stato registrato e masterizzato a più riprese nel corso del 2022.
Descrivete “Appunti di viaggio” con tre parole.
Leggerezza, profondità, contaminazione.
Ci sono delle realtà in Italia che hanno influenzato il vostro modo di fare musica? E fuori dall’Italia?
Al nostro interno c’è tanta diversità, e crediamo che questa sia la nostra forza. Sara si è formata sui dischi di Mina, sulle canzoni della tradizione americana (da Gershwin a Bacharach), sul musical. Luca ama in particolare il jazz, la canzone d’autore, la musica acustica. Pedro ha una formazione classica, ma ama anche il rock e la black music.
Siete legati ad un pezzo in particolare di questo nuovo lavoro?
Qui facciamo fatica a trovare unanimità. “Tormentami” è il brano che si discosta di più dal nostro mood originario, ed è forse più rappresentativo della nostra “svolta pop”. “Appunti di viaggio” è un brano molto intimista e autobiografico, ed è forse il testo che meglio sintetizza l’anima di questo lavoro: non per niente da il titolo all’album.
Il produttore dei brani è Bonnot come è nata questa collaborazione?
Come già detto, alla fine del 2021 vincemmo la produzione di un brano all’interno di un contest e in quell’occasione conoscemmo Bonnot. L’intesa con lui fu immediata, per cui gli abbiamo affidato la produzione artistica dell’intero album. Noi cercavamo una sintesi tra passato e presente: qualità melodica e una certa raffinatezza armonica, inserite in un sound rinnovato e attuale. In questo ci è Bonnot è stato di grande aiuto, con i sui creativi interventi elettronici e le piccole contaminazioni che ha introdotto.
Siete un trio, di solito come vi dividete i compiti durante la fase compositiva?
La parte compositiva è affidata quasi completamente a Luca, il chitarrista, che scrive anche la maggioranza dei testi. Due testi sono invece di Sara, che li ha poi affidati a Luca per essere musicati.
Un album che avreste voluto scrivere voi ?
A questa domanda facciamo rispondere Luca.
(Luca) mmm….. forse “Nero a metà” di Pino Daniele.
I Bakivo cosa ascoltano nel tempo libero?
Davvero tante cose diverse, e anche molto lontane dal nostro genere: jazz, cantautori, rock degli anni 70, black music, classica…
Grazie per il tempo che ci avete dedicato e buona musica!
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