Intervista a Peppe Lana: il singolo “Libertà” e il disco previsto per l’autunno
“Libertà” è il nuovo singolo del cantautore siciliano Peppe Lana uscito lo scorso 5 febbraio, che anticipa il disco “Presente” previsto per l’autunno 2021. Alle spalle Peppe ha già molta esperienza, tra cui già un disco pubblicato nel 2017, “Per la strada”, con la band Aristocrasti. Ha poi occasione di collaborare come chitarrista e fisarmonicista con la band folk Angelo Daddelli & I Picciotti e e nel 2018 fonda con il chitarrista argentino Sebastian Torres dal 2018 i Pacha Kama, gruppo di musica tradizionale sudamericana. Dal 2019 inizia la sua carriera solista.
“Libertà” è il tuo nuovo singolo, qual è il momento in cui ti senti più libero?
Quando sono in grado di guardare la Bellezza, ridurre al minimo il ronzio dei pensieri, quando sono consapevole di me e di ciò che mi circonda.
Canti nel ritornello “la libertà dai condizionamenti, dalle bugie dei mie ragionamenti, da me che fingo di sapere la verità in una danza fuori dalla realtà”: quanto e in che modo vedi collegate libertà e verità?
Molto. Sono concetti alti, stanno nell’Iperuranio, se vogliamo dirla come Platone. Sono idee incorruttibili, perfette, e come tali l’essere umano può solamente ispirarsi ad esse. Pretendere di conoscere la Verità è un’illusione, perciò una danza fuori dalla realtà, e come tale risulta essere una prigione.
Il tuo primo disco uscirà in autunno, e si chiamerà “Presente”, come mai questo titolo?
È il titolo di una canzone che farà parte del disco, quella più intima e che un po’ riassume tutte le suggestioni seminate dagli altri brani.
Quando hai scritto “Libertà” e gli altri brani del disco e secondo quale ispirazione?
Sono brani scritti negli ultimi due anni e mezzo, ognuno ha una storia a sé, anche se tutte partono da flussi di coscienza in metrica. Provengo da esperienze, suggestioni, letture, momenti in cui mi sentivo in grado di mettere a fuoco la realtà.
Puoi anticiparci qualcosa in merito al prossimo singolo?
Posso dire che è un brano che parla di scelte, di cambiamenti e di ciò che rimane.
Con gli Aristocrasti hai pubblicato un disco nel 2017, “Per la strada”; come mai hai scelto, due anni dopo, di intraprendere il percorso solista?
Le canzoni di questo disco sono molto intime e il registro che ho voluto adottare è molto personale a differenza di “Per la strada” dove è stato fatto un lavoro più collettivo.
Hai collaborato anche con il gruppo folk Angelo Daddelli & I Picciotti e hai fatto parte dei Pacha Kama, sei ancora attivo con loro? Cosa hai appreso da queste esperienze?
Suono ancora con i Pacha Kama, mentre con Angelo Daddelli & I Picciotti collaboro occasionalmente. Sono entrambe esperienze che mi hanno regalato tanto, il mondo del folk è molto interessante, la musica tutta lo è. Mi piace guardarla da più prospettive possibili.
Roberta Usardi
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