Intervista a Le Canzoni Giuste: il nuovo trascinante singolo “Sushi all you can hit” e le anticipazioni sul nuovo disco
Le Canzoni Giuste è il nome di una band con stampo ironico-demenziale e senza un genere ben preciso, nata a Pescara nel 2017. Il loro nuovo singolo si chiama “Sushi all you can hit” con annesso videoclip diretto da Antonio De Gregorio. La band è composta da Iacopo Ligorio (chitarre, voci, musiche, testi, arrangiamenti e produzione elettronica), Flavio Piermatteo (sax, EWI, cori), Luca Degl’Innocenti (basso, cori, musiche, arrangiamenti), Gianmarco Spaccasassi (batteria, percussioni, octapad), Chris D’Eramo (chitarre). Il loro primo disco “Per l’amor del cielo” venne pubblicato nel 2019 mentre il nuovo disco, autoprodotto, uscirà a maggio 2021.
“Ci penserò domani” è un po’ il mantra del vostro ultimo singolo “Sushi all you can hit”, voi come agite di solito, rimandate a domani o vi attivate subito?
Beh, dipende. Spesso siamo degli assoluti Procrastinatori seriali. Tra di noi c’è chi è davvero pigro e non muove un dito finché non si trova costretto a dover fare qualcosa. Qualcun altro invece è più organizzato e precisino. Qualche volta è l’ansia che ci comanda, spingendoci a giocare d’anticipo anche quando non vorremmo, e purtroppo la fretta a volta fa commettere qualche errore… però poi siamo bravi a gestire i problemi e cavarcela in tutte le situazioni, come direbbe Lundini “ci mettiamo una pezza”.
Al termine del videoclip di “Sushi all you can hit” c’è un “to be continued…” la storia quindi continuerà nel prossimo video? Farete uscire un altro singolo prima del disco?
Cerchiamo di non spoilerare troppo perché ci saranno alcune sorprese, ma possiamo sicuramente dire che la storia del videoclip continuerà e che pubblicheremo altra musica prima dell’uscita del disco. L’Album stesso si può definire un Concept e noi ci teniamo a raccontare sempre una storia e a dare un senso e un percorso definito a ciò che facciamo, perciò non può che esserci sempre un “to be continued…”
Potete anticipare qualcosa del nuovo disco “Felici e contenti” previsto per maggio 2021? Sarà la prima parte di un concept che comprende tre atti, potete spiegarlo meglio e in particolare qual è il concept del primo atto?
I tre atti servono per dare un percorso al disco che si può definire cronologico non soltanto perché le canzoni si ascoltano ovviamente in sequenza, ma perché la storia che raccontiamo segue una precisa dimensione temporale. In particolare nel I atto utilizziamo il passato, che va dalla nascita dell’universo fino alla preistoria, come “contenitore” per le canzoni e quello che vogliamo raccontare al loro interno. Alla prima dimensione seguiranno i giorni nostri e il futuro, o meglio diversi futuri alternativi. Anche se il contesto varia nel tempo, le nostre canzoni parlano comunque di attualità, della dimensione umana e del suo rapporto con il mondo, l’ambiente e con la coscienza collettiva che spesso manca nella collettività contemporanea.
Rispetto a “Per l’amor del cielo” come potete descrivere “Felici e contenti”?
L’idea di concept dell’album rimane più o meno simile, perché ci piace e probabilmente sarà sempre così, utilizzare una serie di canzoni per raccontare una storia e non lasciare dei pezzi fini a se stessi. Dal punto di vista musicale pensiamo sia più maturo, perché nel frattempo siamo cresciuti, abbiamo più esperienza e soprattutto ci abbiamo dedicato davvero tanto tempo e lavoro in tutte le fasi di realizzazione, dalla composizione dei pezzi alla produzione. C’è più elettronica negli arrangiamenti, ci sono delle sezioni di strumenti classici che abbiamo avuto la fortuna di poter utilizzare in studio, e c’è una maggiore attenzione agli arrangiamenti e ai suoni.
Come vi siete incontrati e come avete scelto il vostro nome?
Alcuni di noi si sono conosciuti agli esordi della formazione nella maniera più classica, ossia tramite annunci online, ma la maggior parte dei membri della band, che si sono inseriti in diverse fasi, sono musicisti che fanno parte della scena musicale abruzzese da anni e che si sono avvicinati tra loro per l’interesse comune di suonare e produrre musica originale. Abbiamo scelto il nostro nome nel momento in cui il progetto ha preso forma non più come percorso solista di Iacopo, ma come band vera e propria. La versione ufficiale che di solito proponiamo è “sapete quali sono le canzoni che non si sono dedicati Elisa e Calcutta, che gli avrebbero permesso di innamorarsi? Le nostre!” Ovviamente l’aspetto ironico di questo nome, venuto fuori da un’idea comune, ci caratterizza per cui abbiamo deciso di adottarlo.
Quali sono per voi “le canzoni giuste”?
Probabilmente l’unica risposta giusta a questa domanda è “quelle che piacciono”. A noi piacciono tanti generi di musica e stiamo attenti sia alla storia che alle nuove proposte. Siamo anche musicalmente molto diversi tra di noi, quindi può accadere che ciò che è bello per qualcuno non lo sia per un altro. Di sicuro ci attirano gli arrangiamenti ben costruiti, la tecnica musicale ed il testo non banale, ma che comunichi qualcosa di concreto. L’ironia, nei generi che ovviamente lo permettono, è un fattore molto importante. Nei nostri pezzi cerchiamo sempre di strappare una risata, ma proviamo a farlo in maniera intelligente, per quanto difficile. Speriamo con quest’album di esserci riusciti.
Roberta Usardi
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