Intervista a Eliseo Chiarelli: la consapevolezza e la forza dei propri limiti nel nuovo singolo “Fragile”
Il 26 marzo è uscito “Fragile” il nuovo singolo del cantautore crotonese Eliseo Chiarelli, dopo il debutto con “EP senza nome” nel 2017 seguito dall’album “Un po’ d’amore un po’ di rivoluzione” nel 2018. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista per avere qualche informazione in più sul nuovo singolo e sui suoi progetti futuri.
“Fragile” è la tua nuova canzone, quando l’hai scritta?
“Fragile” è nata da poco, pochissimo, un mesetto fa circa, il tempo di inciderla nella mia cameretta ed eccola su tutti i digital stores.
In “Fragile” canti “e sai perché anche se non si vede sono fragile, a volte penso di essere da solo, ma poi mi accorgo che sei come me”, quanto sentirsi fragili inibisce il rapporto con gli altri, prima di realizzare che è una cosa normale?
In realtà, ho un’impressione abbastanza positiva della fragilità e non negativa, avere la consapevolezza delle proprie debolezze credo che aiuti nei rapporti con le altre persone e non il contrario, quando si è consapevoli dei propri limiti si evita di rimanere delusi da alcune situazioni e anche di deludere gli altri. Tutto questo, non significa che bisogna vivere la vita in modo rassegnato, consapevole magari che non si è capaci di raggiungere determinati traguardi, anzi, bisogna rendersi conto che non siamo gli unici ad essere “fragili”, quindi, bisogna farsi forza e cercare di superare questi “ostacoli” che albergano in ognuno di noi, perseguendo sempre gli obbiettivi che abbiamo in testa.
Quando ti sei sentito fragile l’ultima volta?
Mi sento “fragile” ogni qual volta mi trovo in una situazione nuova in cui non so come comportarmi, quando poi comincio a capire la situazione a trarre insegnamenti dai miei errori e dalle persone che mi stanno accanto, quella fragilità scompare.
Girerai il videoclip di “Fragile”?
Al momento non è in programma un videoclip, mi piace l’idea che laddove una canzone non parli di una determinata scena da portare sugli schermi digitali, siano gli stessi ascoltatori a chiudere gli occhi ed a girare quel videoclip.
“Fragile” anticipa il tuo nuovo disco?
Come gli altri singoli pubblicati dal 2019 ad oggi, è più un esperimento per aiutarmi a capire in che direzione voglio andare. Ho già scritto diverse cose che ho chiuso in un cassetto, ma aspetterò il momento giusto per farle uscire fuori.
Nel tuo precedente disco hai inserito la bonus track chitarra e voce “È tutta colpa di Brunori”, è stato davvero lui, come dice il testo, a spingerti a scrivere canzoni?
Con quella canzone volevo più attirare l’attenzione del grande pubblico che narrare completamente la verità, diciamo che ho cercato di “sfruttare” il nome di Brunori per fare audience 😊, c’è comunque da dire che Brunori è uno degli artisti che ammiro di più nel panorama musicale italiano, e poi è Calabrese come me.
Sei rimasto di base a Crotone? com’è la situazione musicale?
Purtroppo, non delle migliori, o meglio ultimamente ci sono davvero tanti artisti che cercano di esprimere qualcosa con la musica, però, non esiste alcuna realtà discografica che li supporta. Potrei affermare che ci sarebbe una scena musicale crotonese, ma non c’è nessuna realtà che riesce a fare da collagene tra tutti gli artisti. Se si vuole fare qualcosa di più importante bisogna, quasi obbligatoriamente, appoggiarsi a realtà che stanno fuori dalla mia città. Detto questo, amo la mia terra e spero che un giorno possa essere terra di immigrazione musicale e non di emigrazione.
Roberta Usardi
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