Intervista a Daniela Spalletta: l’evoluzione sonora dal nuovo singolo “The Gift” al cammino esistenziale raccontato nel nuovo album
Il dono della vita in una canzone: si chiama “The Gift” il nuovo singolo di Daniela Spalletta uscito lo scorso 11 dicembre per TRP Music. Il videoclip del brano, girato a Scicli e diretto da Francesco Di Martino e Giuseppe Portuesi, vede la partecipazione degli Urban Fabula, la formazione composta da Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso), Peppe Tringali (batteria) e la TRP Studio Orchestra. Abbiamo fatto qualche domanda a Daniela su questa nuova canzone, sul suo album di prossima uscita e sulla sua carriera.
Ciao Daniela, “The Gift” è il tuo nuovo singolo, poetico e orchestrale che parla del dono della vita, quando l’hai composto e cosa ti ha ispirata?
Ciao Roberta, ti ringrazio molto! Ho scritto “The Gift” un paio di anni fa, quando mi trovavo più o meno a metà del percorso compositivo del disco “Per Aspera ad Astra”, da cui “The Gift” è appunto estratto. Ad ispirarmi è stato, in qualche modo, lo stesso concept del disco, che racconta di un percorso di evoluzione spirituale, per certi versi dantesco, che passa attraverso diversi stadi o tappe. Avevo già composto buona parte dei brani che lo precedono e sentivo il bisogno di raccontare il momento della svolta, il passaggio dal buio alla luce, la trasformazione del dolore nell’amore. E così è nato “The Gift”, un brano con caratteristiche musicali in qualche modo “di rottura” rispetto ai brani che lo precedono: la melodia semplice e cantabile, l’armonia essenzialmente triadica, per contro, l’orchestrazione degli archi, progressivamente voluttuosa e “barocca”. La musica mi ha successivamente ispirato nel concepire il testo, che contiene molte immagini, fra cui la metafora del fiore che nasce, lentamente si apre e finalmente sboccia, in un crescendo di energia e luce.
“The Gift” sarà incluso nel tuo nuovo disco “Per aspera ad astra” che tradotto dal latino significa “attraverso le asperità fino alle stelle”, come mai questo titolo per il nuovo album? Quando verrà pubblicato?
Questa locuzione latina, che affonda le proprie origini nel mondo classico e nel mito, e legata ai concetti di “cammino” ed “ascensione”, ha sempre risuonato e suscitato profonda emozione dentro di me. Oltre al significato manifesto, “attraverso le asperità fino alle stelle”, che tu citavi, ha una ricca simbologia mistica, a mio parere. Quando provo a visualizzarla, la percepisco insieme solare e lunare, maschile e femminile e questa apparente ambivalenza mi riporta al concetto di unione mistica, allo yoga, all’armonizzazione degli opposti. Inoltre, ha un suono “liquido”, una fluidità fonetica e una circolarità ritmica, e sia il fluire che il cerchio sono anch’essi elementi metaforici contenuti nel disco. Infine, questa frase sintetizza il tema del disco, quello di un cammino, di un viaggio, di un percorso esistenziale che parte da un’esperienza individuale, ma vuole porsi su un piano universale: la via della virtù e dell’ascesa spirituale è irta di difficoltà, ma attraverso di essa, ogni essere umano può “superarsi” e salire fino alle stelle.
In “The Gift” canti “so hard to built a new world, exhausting to find a hero, but mostly get up from pains, from fails”: è un verso riferito al nostro presente?
In un certo senso sì, ma potrebbe essere riferito anche al nostro passato o al nostro futuro. È chiaramente la versificazione di un pensiero personale, ma sono profondamente convinta che, riguardo ai temi importanti dell’esistenza, siamo davvero tutti uguali e vicini. Ci avvitiamo spesso attorno alle nostre paure e possiamo essere crudeli, con gli altri e con noi stessi. È il senso profondo e universale della condizione umana, che ci accomuna tutti, quello di una estrema fragilità, che può schiacciarci e annientarci, è vero, ma può anche talvolta tramutarsi in gloriosa grandezza. E da lì, possiamo ricevere lo slancio che ci spinge a lavorare, a dare il nostro contributo, per migliorare il mondo che ci circonda. Possiamo e dobbiamo farlo, a patto che il cambiamento che cerchiamo fuori di noi, cominci prima dentro di noi.
Hai dichiarato che il nuovo disco cambia direzione sia musicale sia extra musicale, è possibile avere qualche ulteriore indizio?
Con quelle parole mi riferivo in realtà alla scelta di “The Gift” come singolo, volendo contestualizzare quel brano all’interno del concept. Ma se devo estendere quella dichiarazione all’intero lavoro, certamente questo disco rappresenta, più che un cambio di direzione, una inevitabile crescita ed evoluzione. Da un punto di vista musicale, c’è l’impiego dell’orchestra d’archi, una novità per me, per quanto avessi già scritto e arrangiato per quartetto d’archi nel precedente lavoro. Senza dubbio, arrangiare per l’orchestra d’archi, bilanciare ed integrare il suo suono nella grammatica delle partiture, è stato uno degli aspetti più stimolanti della scrittura di questa musica. Un’ulteriore novità è stata quella di pensare al disco come ad un concept, non dunque a una successione di brani separati fra loro, ma ad una vera e propria storia, che avesse una continuità ed uno sviluppo. In senso extra-musicale, forse questo disco segna una mia maggiore presa di coscienza della potenza della Musica e della sua profonda connessione con la spiritualità e le energie sottili. La Musica è uno strumento potentissimo, capace di innescare l’Amore, di connetterci con tutte le creature della terra e con l’intero universo.
Tra le tue ultime collaborazioni figura quella con Gegè Telesforo per il suo ultimo disco “Il mondo in testa”; intervistai Gegè in aprile (qui il link), era davvero molto contento del lavoro che avevi fatto nel suo disco, molto meticoloso, in particolare per “Nommo”, cosa ricordi del momento in cui hai inciso quel brano? Come affronti di solito a livello vocale brani così complessi?
Grazie mille per avermi ricordato quell’esperienza meravigliosa! Gegè per me è sempre stato veramente un mito, ho sempre avuto un’ammirazione profonda per il suo lavoro e la sua figura, così rara e brillante, di artista a tutto tondo, dalla personalità sfaccettata e poliedrica. È stato un onore per me avere l’opportunità di lavorare al suo fianco, stargli vicino, osservarlo e conoscere la sua immensa devozione e dedizione alla Musica. Amo moltissimo la sua versione di “Nommo” e cantarla è stato molto bello e stimolante. Gegè voleva che doppiassi con la voce la melodia pentatonale dell’hang drums, con una pronuncia il più possibile neutra e strumentale, che richiamasse il mondo africano. È stato poi bellissimo doppiare il solo di piano di Domenico Sanna, 40 secondi di poesia, un compendio di equilibrio, gusto e senso musicale. Quando devo cantare brani particolarmente complessi, cerco di essere il più possibile disciplinata e prepararmi al meglio delle mie possibilità. Devo ammettere che, in quel caso, anche la gioia, l’entusiasmo e l’emozione per il bello che stavamo realizzando, hanno giocato un ruolo importantissimo.
Qual è stato fino a ora uno dei momenti più emozionanti della tua carriera?
Di getto mi viene in mente questo. Settembre 2017, durante la registrazione del disco “Sikania”, con Giovanni Mazzarino. Cantare l’ultimo brano del disco, “Habibti – Mio Sangue”, è stato uno dei momenti più intensi della mia vita, non solo musicale.
Infine una curiosità: come ti sei avvicinata alla musica e hai capito che sarebbe stata la tua strada di vita?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita ed ascoltare musica è sempre stata un’ abitudine costante nella mia casa. Questa familiarità con i suoni, unita al gusto della condivisione e dell’ascolto, mi hanno indubbiamente dato un importante imprinting, e probabilmente hanno influenzato la mia indole e indirizzato le mie scelte, professionali ed esistenziali. Col tempo, ho imparato che la musica era molto di più per me. Attraverso la musica potevo conoscere e trovare me stessa, potevo meditare, connettermi con tutto ciò che è dentro e fuori di me. La strada però, continuo a vederla solo camminando, e la cerco sempre, passo dopo passo, un po’ cadendo, un po’ rialzandomi, perdendomi e ritrovandomi.
Roberta Usardi
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