Inizia il 29 settembre la XXIX edizione del FIT Festival di Lugano
15 giorni, 18 spettacoli, 4 eventi collaterali, 6 incontri con gli artisti, 3 laboratori di alta formazione, la Radio on the road e le dirette del team giovani, il progetto editoriale, il progetto sulla visione dedicato al pubblico, le cene tematiche.
Giunto alla sua ventinovesima edizione, il FIT Festival tra il 29 settembre e l’11 ottobre 2020 con una coda il 12 e il 13 ottobre, offrirà le sue proposte nei diversi spazi teatrali di Lugano.
Evento culturale dedicato al contemporaneo, il FIT porta a Lugano le creazioni di alcuni tra i più interessanti artisti della scena teatrale e performativa svizzera, europea ed extraeuropea. Nell’immediato passato, quello del lockdown, il FIT ha scelto di “esserci” solo con due lettere agli spettatori, amici, a tutti i cittadini, a coloro che ci seguono. La prima in cui dicevamo che ci stavamo raccogliendo nelle nostre case ma che avremmo continuato a pensare scegliendo la via del silenzio. NO FB, NO Instagram, NO Streaming, NO Open Archives on line.
L’altra in cui annunciavamo che dopo aver dato vita al piano A/B/C/D per il FIT 2020, sebbene ancora frastornati, eravamo tornati nel nostro ufficio. La programmazione 2020 è stata il frutto di un lungo percorso, ma si è giunti alla definizione di un programma che, sia pur nelle difficoltà del momento, non ha trascurato l’anima forte del FIT che è l’internazionalità, con artisti originari di Belgio, Francia, Israele, Italia, Svizzera, Sud Corea, Uruguay, Olanda, e Argentina. Quest’anno il festival è percorso non da una sola tematica , ma da diversi corpus artistici che ben raccontano ciò che abbiamo attraversato. Quello dedicato al corpo, allo spettatore, alla morte e all‘immortalità, ai cambiamenti del paesaggio, all’arte.
Il FIT 2020, anche quest’anno apre con due anteprime dedicate a due compagnie del territorio:
il debutto internazionale di RAME di Lorena Dozio/Crile il 29 settembre (Palco Teatro LAC ore 20.30), artista che pensa alla danza “come a dei corpi che diventano spazio in movimento” e, dal 30 settembre (Teatrostudio LAC ore 20.30) al 4 ottobre, la ripresa, dopo la chiusura improvvisa per il lockdown, di BOOK IS A BOOK IS A BOOK installazione performativa della compagnia Trickster-p che riusciremo finalmente a vedere. Trickster-p, Premio svizzero di Teatro, esprime una linea poetica che pone al centro l’esperienza dello spettatore, nella convinzione che l’incontro con la proposta artistica debba essere unica e personale.
Si entra nel vivo del festival, con MEPHISTOPHELES della compagnia veneta Anagoor venerdì 2 ottobre (Palco Teatro LAC ore 20.30), siamo in quello spazio artistico che chiamiamo fuori formato. Uno straordinario e imperdibile concerto per immagini, con musica dal vivo, che appare come un’opera profetica per temi e per forma, nel suo presentarsi come spettacolo dal vivo ma in assenza dei corpi.
A chiudere il primo fine settimana due spettacoli molto diversi. Domenica 4 ottobre (online ore 17.00) DANCE THE DISTANCE il progetto inedito di Aiep con il quale la compagnia ticinese, esperta nell’uso di tecnologie avanzate, crea i presupposti per la costituzione di una compagnia di danza virtuale e per la proposta di una nuova tipologia di evento performativo immersivo. In serata (Palco Teatro LAC ore 20.30), l’anteprima internazionale di NECROPOLIS nuovo lavoro di Arkadi Zaides, artista e performer franco-israeliano che sceglie di creare un grande “sito commemorativo” per onorare gli oltre 40.000 migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Dal 5 all’11 ottobre, nella rinnovata Hall del LAC (ore 10.00 alle 18.00), vedremo il debutto luganese di BINAURALS VIEWS OF SWITZERLAND installazione di Alan Alpenfelt, un viaggio nel tempo e in diverse località della Svizzera. Grazie al dispositivo del Kaiserpanorama potremo rivivere un’esperienza in cui emerge la consapevolezza degli effetti del turismo di massa, dei trasporti moderni, dei cambiamenti climatici e dello sviluppo industriale.
Martedì 6 ottobre ritorna al FIT (Palco Teatro LAC ore 20.30) la coreografa svizzera Tabea Martin con FOREVER, spettacolo per tutti, (a partire dagli 8 anni), che crea un mondo in cui antiche divinità e creature vengono rianimate dalle fantasie dei bambini. E se vivessimo tutti per sempre?
Mercoledì 7 ottobre (Palco Teatro LAC ore 20.30) arrivano dal Belgio Silke Huysmans & Hannes Dereere con PLEASANT ISLAND lavoro di teatro-documentario che ci parla della esemplare parabola compiuta da Nauru, isola del Pacifico, che nel corso della sua storia è passata dallo subire uno sfruttamento esasperato del sottosuolo alla attuale condanna di essere terra d’esilio.
Giovedì 8 ottobre il palinsesto del Festival offre due spettacoli: al Teatro Foce alle ore 19.00 la danzatrice Ruth Childs in FANTASIA ripercorre i ricordi musicali che hanno modellato il suo corpo negli anni della sua carriera in America, in cui ha lavorato con artisti del calibro di Lucinda Childs (sua zia) e Merce Cunningham, per farne qualcosa di suo, di nuovo. In seguito (Palco Teatro LAC ore 20.30) i losannesi Francois Gremaud e Vicotr Lenoble alias 2b company portano in scena PARTITION(S)una sorta di divertissement intelligente e leggero, in cui divagano sul concetto di assurdo e lo fanno grazie al loro gusto per l’assurdo ed il bizzarro in uno spettacolo dal chiaro gusto francofono.
Il secondo fine settimana del FIT si apre venerdì 9 ottobre alle 20:30 (Palco Teatro LAC), grazie al regista franco-uruguayano Sergio Blanco, che torna al festival a circa dieci anni di distanza, con il suo MEMENTO MORI che affronta un tema con cui oggi, più che mai, è inevitabile confrontarsi. Con profondità, radicalità e nitidezza ci convincerà che è possibile parlare della morte senza evocare solo il dolore, spiegando anche la necessità di celebrare qualcosa che ci collega così tanto alla vita. Si prosegue con il doppio appuntamento di sabato 10 ottobre (Teatrostudio LAC ore 19.00 e possibile replica ore 21.00) con BE ARIELLE F. di Simon Senn, e il suo esperimento con un corpo-avatar che lui, attraverso una ricostruzione 3D, abita nella versione digitale, con le sue conseguenze esistenziali, legali e psicoanalitiche. E, con l’attesissima Marina Otero (Teatro Foce ore 20.30), artista di cui confermeremo definitivamente la presenza a fine settembre a causa della sua provenienza, dall’l’Argentina, In 200 GOLPES DE JAMON SERRANO, Otero ci parlerà di Gustavo Garzon, celebre attore abituato sempre e solo a lavorare per lauti cachet. Uno spettacolo che diventa un incontro impossibile tra il teatro e la performance, tra l’arte e il denaro.
Chiude il festival, il giovane regista e performer coreano Jaha Koo, già acclamato l’anno scorso al FIT, che domenica 11 ottobre (Palco Teatro LAC ore 20.30 ) presenterà THE HISTORY OF KOREAN WESTERN THEATRE nuovo lavoro sul tema della censura. Un lavoro in cui si interroga su quando e come il teatro occidentale fu importato nel suo paese e come sostituì il teatro popolare e tradizionale al punto da diventarne l’unica espressione teatrale della Corea del Sud.
In coda, il 12 e il 13 ottobre (Teatrostudio LAC ore 20.30), UNA VERA TRAGEDIA lavoro già vincitore del Premio Scenario, pensato da un drammaturgo e un regista, Riccardo Favaro/Alessandro Bandini che avrebbero dovuto far parte di un focus sulla giovane drammaturgia di lingua italiana, ma che a causa della pandemia si ritrovano ad esser gli unici protagonisti di un “focus che sarebbe stato” e che comunque abbiamo voluto mantenere, in segno di sostegno e solidarietà.
Uno spettacolo straordinario, scelta dell’ultimo minuto, (data, luogo e orario ancora in via di definizione) Marleen Scholten, anteprima assoluta al FIT2020. Scholten , attrice, autrice e regista del collettivo olandese Wunderbaum è la protagonista di un assolo dal titolo La codista. Parzialmente ispirato alla storia vera di Giovanni Cafaro, un milanese che in seguito alla perdita del e si è inventato il lavoro del ‘codista’, vale a dire una persona che si mette in coda per altre persone. Uno spettacolo sul tema dell’attesa, quanto mai attuale in un periodo come quello che stiamo vivendo.
Negli spettacoli della sezione concorso YOUNG&KIDS, dedicata alle scuole: vedremo il debutto di DI TUTTI I COLORI nuova produzione del Teatro Pan, con repliche nelle sedi scolastiche tra il 1 e il 9 ottobre, in una variante molto efficace di Teatro Forum; il 5 ottobre per i piccoli a partire da 5 anni Sosta Palmizi (Teatro Foce Lugano ore 14.30) in ESERCIZI DA FANTASTICA spettacolo in cui il ticinese (da tempo in Italia) Giorgio Rossi, si è fatto ispirare da Fantastica di Gianni Rodari. Completa la sezione (6 ottobre Teatro Foce ore 9.30) IL NIDO spettacolo del Progetto g.g dedicato ai bambini dai due ai cinque anni, una storia che prende vita oltre le parole, nel linguaggio universale del corpo, della musica e della danza.
EVENTI COLLATERALI
Accompagnano e arricchiscono il festival:
La redazione radiofonica giovanile, Keep FIT with Radio. Gli incontri con gli artisti dopo spettacolo; i progetti speciali dedicati al pubblico, le cene tematiche al ristorante Snack Bar Portici di Via Canova a Lugano. I progetti di alta formazione in collaborazione con Lac Edu, e con i sette partner nazionali per il progetto Expédition Suisse.
Tra le collaborazioni territoriali Luminanza, Reattore per la drammaturgia contemporanea con il quale organizziamo il Salone d’incontro del 10 ottobre, ore 17.00 Casa della letteratura, con ospiti nazionali, aperto al pubblico su prenotazione.
BIGLIETTI
L’acquisto dei biglietti del FIT Festival 2020
BIGLIETTERIA LAC, Piazza Bernardino Luini 2 Lugano Tel +41 (0)58 866 42 22
Si consiglia vivamente la prenotazione e l’acquisto online sul sito www.luganolac.ch.
Per i gruppi scolastici interessati agli spettacoli della sezione YOUNG&KIDS e dedicati ai giovani in orario scolastico e anche in serale rivolgersi all’ufficio FIT Festival: Tel. +41 (0)91 225 67 61 – info@fitfestival.ch.
Il team del FIT Festival rimane a disposizione degli spettatori per consigli e approfondimenti al numero +41 (0)91 225 67 61 Informazioni generali sul programma, sul sito www.fitfestival.ch.