“In equilibrio” è il secondo album dei Malarima
Oggi, 28 agosto, esce per l’etichetta A Buzz Supreme e distribuzione Audioglobe “In equilibrio”, il secondo album in studio del quartetto fiorentino Malarima, dopo l’esordio avvenuto con “Credere a tutto” nel 2018. I Malarima sono: Max Rossi (basso e voce), Alberto Agnelli e Maurizio Gangi (chitarre), Riccardo Scianca (batteria).
“In equilibrio” è un disco composto da nove tracce inedite, variegate, con un sound che dal ruvido graffiato dei primi brani piano piano si scioglie, per un viaggio sonoro che si percorre piacevolmente, con testi interessanti nei contenuti e nelle immagini.
“Le cose che dicono i tuoi capelli” è un brano che parte con un riff ruvido di chitarra e qualche venatura blues, che si ammorbidisce e si apre nel ritornello e aggiungendo l’armonica; il testo fa riferimento a Firenze come luogo di una ricerca interiore: “mentre Firenze riempie le sue tasche, ti cerco e non so più cos’è quello che voglio”.
“Steso sul divano” segue l’impronta blues del brano apripista, con un bel ritmo e il tappeto di tastiera ad arricchire l’ambiente sonoro; anche in questo caso il ritornello dà spazio a un’apertura sonora e melodica; il testo ha nelle strofe svariate immagini metaforiche e, nel ritornello, un’illusione: “steso sul divano, aspetto che cambi qualcosa e intanto mi brucio le dita sognando di baciarti, non mi sembra strepitoso che non accada niente di nuovo”.
“In equilibrio”, la title track, è una ballad che parla di cambiamento e dei timori e dubbi legati a questo processo, per cui è importante trovare un equilibrio e mantenerlo, come dice il ritornello: “ho visto molto, ho chiesto poco, voglio stare dentro a un sistema in equilibrio”.
“Cicatrici” è un brano lento e suggestivo, con la doppia voce che sottolinea la profondità del testo, le cicatrici sono esperienze, a volte condivise con altre persone: “le mie radici sono anche un po’ le tue, si intrecciano giorno dopo giorno, ma mille anni non basteranno per trovarsi ancora, segni profondi come buchi sulla luna”.
“Dalla mia finestra” parte grintosa con bel ritmo, tornando alla venatura blues e alla chitarra graffiante: “ricordo la prima volta che son saltato in aria, avevo pochi soldi, ma in mente solo te”.
“Ventura” vira su un suono meno distorto e con l’arricchimento dell’armonica in alcuni passaggi: “ma le ragazze ridono e tutto va in rovina scintillando dentro ad una lacrima”.
“Frontiera” coinvolge subito dalle prime note in un’atmosfera fluida e “da viaggio” come dice il testo: “ma non abbiamo più paura e non abbiamo freddo sai, la frontiera è dietro l’angolo e chiama senza tregua, argilla e fango lontano da casa”.
“Pioverà” è una placida ballata che immerge in una sonorità limpida e rilassata: “la scritta mancina sul muro dice: la mia rivoluzione è una donna gravida, penso che pioverà”.
“Non ho tempo” è un brano struggente e malinconico con un testo intenso, evidenziato ancora di più dalla doppia voce; i versi “non ho tempo di aspettare che il tuo tempo sia arrivato, non ho tempo per sparire, non ho tempo per tornare, non ho tempo di inseguire il cambiamento e le frasi senza senso” reindirizzano verso il vero fulcro “non ho tempo per me”.
Roberta Usardi
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