“Immacolata intercessione”: riprese a distanza ravvicinata
“Immacolata intercessione” (Il ramo e la foglia edizioni, 2021, pp. 208, euro 16) prende vita a Chicago portandoci sul divano di Unicorn e Shebop. I due, all’inizio semplici coinquilini, svolgono lavori differenti, uno è attore affermato del cinema porno gay, Shebop invece una drag queen di notte e parrucchiera di giorno.
Il romanzo di Carlo Kik Ditto ci presenta una Chicago dinamica fatta di combinazioni, incontri e delusioni; è una vita frenetica quella dei protagonisti, una vita fatta di piccole cose e di tanta complicità, quella complicità che permette loro di scavalcare ogni tipo di ostacolo. L’autore ci presenta un mondo spesso lontano dalla nostra quotidianità, con un linguaggio colorito e dai toni acri, mostrando i luoghi e i personaggi nella maniera più diretta possibile. Proseguendo nella lettura ci si apre a una libertà che si avverte in primis nel modo di esprimersi, una libertà che i protagonisti portano con sé, insieme alle loro fragilità.
Come mostra la postfazione di Ettore Tosi, attore pornografico, produttore e regista, il libro porta ad una riflessione sulle scelte umane, mostrando delle istantanee di vita che forse al lettore possono sembrare improbabili.
“Il divano, su cui bivacchiamo ogni sera dopo cena, è la nostra isola felice. Lì sopra ci portiamo di tutto, libri, cassette, popcorn, che finiscono regolarmente negli spazi tra un cuscino e l’altro, e la guida tivù. Due metri per due di confort e sicurezza, però troppo piccolo per contenere noi e tutto lo stretto necessario. E siamo anche un pochino ingrassati entrambi. Il nostro amore platonico, partito dal centro del cuore, si è espanso fino al girovita.”
Massimiliano Pietroforte
Grazie