Il Van Gogh di Preziosi al Teatro Vascello
“Io sono il peggior nemico di me stesso”
In scena al Teatro Vascello di Roma dal 26 novembre al 1 dicembre, “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco” con il formidabile protagonista Alessandro Preziosi il quale interpreta con magnificenza il ruolo di dell’artista.
La scena si svolge nella stanza dell’ospedale psichiatrico di Saint Paul dove è ricoverato il pittore. Siamo nel 1889, Vincent ha 36 anni. Qui viene marcato e ricordato come veniva trattato il “diverso”, con le varie prepotenze e torture. Il bianco che circonda Van Gogh è assordante, pietrifica, fa impazzire il pittore, che non desidera altro che vedere un po’ di colore intorno a sé. Vuole andarsene, scappare da se stesso che con le sue visioni così reali si sente imprigionato dal suo stesso essere. Così, quando diventiamo il nostro peggior nemico, tutto comincia ad andare male. Cadiamo nell’autocritica più spietata e distruttiva. Quasi senza accorgercene, innalziamo un muro che ci intrappola e cominciamo così a mettere in atto strategie difensive convincendoci che in questo modo nessuno potrà ferirci, ma limitando la nostra vita fino all’impossibile, tutto questo è ciò che è accaduto al famoso pittore, e la cosa più ignobile è il fatto di averlo lasciato “solo con la sua pazzia”, senza averlo realmente compreso. Lui che, con un quadro riesce a mettere a nudo i suoi pensieri, le sue emozioni che prendono vita e passano da se stesso alla punta del pennello, per attraversare poi la tela.
Un vero e proprio capolavoro quello di Stefano Massini che ha saputo riprodurre sapientemente il disagio di Van Gogh. La regia di Alessandro Maggi, con mirati cambi di luci e le musiche ricche di pathos di Giacomo Vezzani, ha contribuito a portare gli spettatori, incantati per tutta la durata dello spettacolo, all’interno di un vero e proprio thriller psicologico vissuto dal pittore, prigioniero della sua stessa mente e incapace di distinguere ciò che è veramente reale da ciò che non lo è. Come la visione del fratello Theo, Massimo Nicolini, che per andare a trovarlo ha dovuto prendere quattro treni e un carretto. Il fratello descrive il paesaggio durante il percorso per arrivare da lui, ricco di campi di grano, ma tutto questo è racchiuso nella mente di Vincent, ispirazione per uno dei suoi famosi quadri, regalato con grande sorpresa agli spettatori. Fanno parte dello spettacolo lo spietato dottor Vernon-Lazàre interpretato da Roberto Manzi, il direttore dell’ospedale interpretato da Francesco Biscione e gli infermieri Gustave, Leonardo Sbragia e Roland, Antonio Bandiera. La voce di Vincent da bambino è di Davide Piccirillo.
Una coproduzione Khora teatro, TSA Teatro Stabile d’Abruzzo, prodotto da Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei e Aldo Allegrini.
Il testo è la 150°edizione ed è vincitore del Premio Pier Vittorio Tonelli Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”.
Sara Abbatiello