Il trittico del progetto Occhi, cantautore milanese, il singolo “Pioggia” e quello che verrà – L’intervista
Occhi è il nome del progetto di un cantautore milanese che nel 2020 ha esordito con l’EP “Trittico 1”, che continuerà con “Trittico 2 + 1.0” di prossima uscita, anticipato dal singolo “Piove” lo scorso 29 aprile. Andiamo a conoscere meglio questo artista.
“Piove” ha un arrangiamento che mischia le chitarre rock all’urban, quando l’hai composta e che significato ha per te la pioggia?
Sei l’unica che me l’ha chiesto! La pioggia in questa canzone ha molti significati: è qualcosa che circonda le persone che si usano a vicenda, è il tempo di Milano, è uno stato interiore, è ciò che si deve affrontare quando ci si muove da un luogo (o una situazione) ad un altro, ma è anche da dove si nasce. Poi sono molto metereopatico, quindi parlo sempre di tempo atmosferico.
La copertina del singolo “Piove” ti rappresenta con uno sfondo fatto di cielo e grattacieli, cosa rappresenta per te?
I grattacieli vogliono rappresentare lo spirito urban della canzone e la mia provenienza milanese, il cielo, la pioggia della canzone, ma anche una sorta di allarme per l’uscita del pezzo. È un po’ come se nello sfondo ci fosse scritto un “Adesso parlo io”.
Come nasce il progetto Occhi e come mai hai scelto questo nome?
Il progetto Occhi in realtà nasce da una forte esigenza a creare. La musica ha sempre fatto parte della mia vita: ho suonato, sono andato in tour un paio di volte come strumentista, di cui una in Asia, ma non mi ero mai messo a scrivere. Il nome Occhi invece nasce dal fatto che mi sembra che in questo periodo la musica si ascolti con gli occhi: per certi casi lo trovo naturale che gli occhi abbiano una sua parte, vedi un contesto live in cui paradossalmente il volume è forte ma non senti bene e vieni preso molto dalla performance. In altri trovo che sia stato un po’ troppo istituzionalizzato l’osservare come sono vestiti gli artisti, il budget del video musicale, il packaging, senza avere un po’ di attenzione per il contenuto, e penso potrebbe essere fatto un po’ meno.
Hai pubblicato l’EP “Trittico 1” nel 2020, ora sta arrivando “Trittico 2 + 1.0” e immagino ci sarà anche una terza parte? Come mai hai scelto una struttura basata sul numero 3, si tratta di un unico concept?
Segreto sulla terza parte! Comunque tre è il numero perfetto, non so se centri il nostro background italico vaticanesco ma sono sempre stato affascinato dal concetto di trittico nell’arte. Il numero raccoglieva anche il numero di esperienze personali derivanti dalla vita e dall’Othello (una sorta di dama giapponese a cui gioco online) di cui volevo parlare.
Quale sarà il tuo prossimo singolo?
Anche qui segreto! Diciamo che ci saranno novità croccanti, musicali e umane.
Quale musica ti ha ispirato e portato a creare il tuo progetto musicale?
Le mie influenze sono state i Verdena, Joji e Bruno Martino. Il fatto che il mio progetto non abbia gli stessi tipi di suoni è perché non vorrei essere una copia ma cercare una sorta di futurismo in quello che faccio.
In “Se tu mi vuoi” canti “senti lo so, non sono un prescelto, ma il mio destino me lo creo da solo”, cosa sogni per il tuo futuro?
Oltre a diventare un grande giocatore di Othello sogno di portare il mio progetto in giro con una band ed uno show di presenza. Infine non vi andrò a mentire: mi piacerebbe tantissimo andare in Giappone.
Grazie per l’intervista!
Roberta Usardi
https://www.instagram.com/occhiononsonountrapper/