IL “TRIO DI SPOLETO” INCANTA LA CITTÀ
Capita sovente che le capacità espressive di molti artisti non vengano apprezzate in terra natia, motivo questo che porta sempre più spesso i talenti a migrare verso altre terre; non è questo il caso del Trio di Spoleto. Infatti, il gruppo esibitosi ieri 23 Agosto al Complesso Monumentale di San Nicolò, con “10km di musica” inserito nel programma delle “Quattro Stagioni – Spoleto d’Estate”, ha catturato l’attenzione del pubblico con il consueto virtuosismo strumentale che distingue il loro modo unico di fare musica.
Gabriele Francioli (sax soprano, alto, clarinetto, fagotto), Gianni Scarabottini (fisarmonica), Marco Marino (contrabbasso), hanno proposto un variegato repertorio che ha abbracciato diversi stili musicali, dal tango, al latin jazz, al funkie, alle colonne sonore dei film, alla canzone napoletana fino a proporre musiche inedite, “Bossa for Bob” e una tarantella, “Tarantè”, scritta da Gabriele Francioli. La bravura di questi musicisti è riconosciuta anche a livello nazionale, tanto da vantare collaborazioni con artisti del calibro di Riccardo Muti, Claudio Baglioni, Renato Zero, Roberto Vecchioni, Fiorello, Katia Ricciarelli, Ami Stewart, Raphael Galazzi, Gianni Morandi e grandi orchestre (Orchestra dell’Accademia Santa Cecilia, Orchestra Giovanile Italiana, Spoleto Festival Orchestra, Roma Sinfonietta, Orchestra della Sagra Musicale Umbra, Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, Banda della Polizia di Stato e altre ancora).
Il trio nel corso della serata ha eseguito i seguenti brani: Viaggio di R. Galliano, Cantaloupe Island di H. Hancock, Over the Rainbow di H. Arlen, Gabriel’s oboe di E. Morricone, I te Vurria Vasà di E. di Capua, Tarantè di G. Francioli,Schlindler’s list theme di J. Williams,Summertime di G. Gershwin, De Nada di G. Francioli, Resposta di N. Conceicao, It Don’t mean nothing D. Ellington, Bossa for Bob di G. Francioli, Tango Club di R. Molinelli. Il gruppo ci ha salutato proponendo la colonna sonora di Nicola Piovani de la Vita è Bella di Roberto Benigni tra la commozione del pubblico che ha applaudito incantato.
Michela Bruschini