Il Triangolo torna in pista: qualche domanda per saperne di più
In occasione dell’uscita di “Faccio un cinema”, il nuovo disco de Il Triangolo uscito lo scorso 17 gennaio, formazione originaria di Luino, abbiamo fatto qualche domanda a Marco Ulcigrai (chitarra e voce) e Thomas Paganini (basso e cori), per sapere qualcosa in più.
R.U.: Sono passati 5 anni dal vostro ultimo disco “Un’America”, uscito nel 2014, tanto da pensare quasi a un abbandono delle scene, ma per fortuna non è stato così. Com’è nato questo disco e quanta influenza ha avuto un cambiamento della formazione originaria (da tre componenti siete rimasti in due) e il cambio di etichetta?
Questo disco ce l’avevamo in testa già da un paio d’anni, però ci abbiamo messo un po’ di più a rimettere insieme i pezzi e soprattutto a raggiungere il sound che cercavamo. In questi anni ci sono stati diversi cambiamenti a livello personale e poi le nuove esperienze a livello musicale (Marco ha fatto tour con Ministri e Luci della centrale elettrica). Abbiamo spostato la nostra “base” definitivamente a Milano e abbiamo dovuto cercare un nuovo batterista anche se questo non ha influito sulla composizione. L’etichetta in realtà è rimasta la stessa, sono cambiate però le altre figure che collaborano con noi a questo disco.
R.U.: Ora però facciamo un passo indietro, come è nato Il Triangolo?
Il Triangolo nasce nel 2011 quando 3 luinesi (siamo del lago Maggiore) che suonano insieme fin dall’adolescenza decidono di fondare un nuovo progetto, cantando in italiano e lasciandosi ispirare dalla beat generation e dal cantautorato. Tutto questo con un pizzico di punk. Vinciamo subito un concorso indetto da Ghost Records, che diventerà poi la nostra etichetta.
R.U.: Rispetto ai due dischi precedenti, il suono di “Faccio un cinema” si è evoluto moltissimo. Come vedete ora i lavori precedenti? Dal vivo verranno riarrangiati?
Vediamo i nostri lavori precedenti come qualcosa di molto viscerale e spontaneo. Questo terzo album è sicuramente più curato, più pensato. Per la prima volta ci siamo ritrovati in mano un disco che suona esattamente come avevamo immaginato. Dal vivo questa volta saremo in 4, quindi ci sarà un spettacolo più completo. i vecchi brani non vedranno grosse modifiche, ma avranno arrangiamenti più fedeli ai dischi.
R.U.: In riferimento all’ultimo disco, qual è il brano a cui siete più legati e perché?
Probabilmente “Il Giorno Sbagliato” è il brano più personale del disco e, nonostante abbia un arrangiamento più delicato e intimo rispetto agli altri, ritengo che sia anche il più vero e intenso.
R.U.: Quali sono i vostri prossimi progetti? Sono già previste date di concerti per la promozione del disco?
Avremo qualche data nel periodo invernale e un tour un po’ più ricco in estate. Inoltre, ci sarà ancora qualche sorpresina legata all’album.
R.U.: Concludo con questa domanda: cosa ne pensate della discografia italiana degli ultimi anni?
Negli ultimi 5 anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nella discografia italiana. C’è stato sicuramente un incremento del mercato legato ai giovani e giovanissimi. Spotify e le piattaforme di streaming hanno preso il sopravvento e spesso dettano le classifiche. Ci sono però anche dei lati negativi, infatti spesso vediamo artisti che non sono altro che le copie delle copie di altri che hanno avuto successo prima di loro. Penso che il mercato sia ancora in fermento e che si debba stabilizzare.
Ringraziamo di cuore Il Triangolo per la disponibilità e aspettiamo di vederli presto dal vivo!
A cura di Roberta Usardi