“Il teatro sulla Francigena” – Il cammino di Simone Pacini
Conviviamo ormai da due mesi in un tempo nuovo, sospeso, e in una dimensione per molti inospitale e incomprensibile ma in cui, pur con fatica, bisogna abitare. Le nostre vite sociali, le nostre abitudini culturali, sono state stravolte. Anche l’approccio a quello che guardiamo o leggiamo mentre stiamo a casa diventa più emotivo, e da questa emotività scaturiscono significati ulteriori rispetto alla materia di partenza.
È stata in questo senso un’esperienza del tutto particolare la lettura, in questi giorni, di un piccolo grande volumetto, “Il teatro sulla Francigena – Trenta attori in cammino dalla Toscana alla Francia”, di Simone Pacini (Silvana Editoriale, 2018, pp. 88, euro 10). Il libro offre l’occasione di scoprire e ripercorrere la storia di un interessantissimo progetto che ha preso vita a maggio e giugno del 2013. Parliamo di “Il Teatro… su due piedi”, laboratorio teatrale itinerante tra l’Italia e la Francia”, a cura di Paolo Magelli, allora Direttore del Teatro Metastasio di Prato, e Philippe Violanti, presidente del Théâtre École d’Aquitaine (Agen).
Come racconta Magelli nell’introduzione al libro, l’idea parte dalla volontà di coinvolgere gli allievi diplomandi della scuola di recitazione del Magnolfi di Prato in un’esperienza decisiva e totalizzante, ben al di là del solito saggio finale, e si unisce poi fatalmente alla sua passione per la Val d’Orcia e la Francigena toscana. La stessa Francigena che passa per il territorio dell’Aquitania. Nasce così la collaborazione con Philippe Violanti e Pierre Debauche, direttore del Théâtre du Jour ad Agen. Quindici allievi-attori di Agen e quattordici loro “colleghi” di Prato si ritrovano dunque a fare gruppo per più di un mese, per un’avventura in cui al trekking – quasi 300 chilometri percorsi a piedi tra la Francigena Toscana e la regione della Lot-et-Garonne, passando per la Corsica e Marsiglia – si sono alternate le prove e le repliche di uno spettacolo bilingue, nelle piazze e nei teatri dei paesi visitati sul percorso. I testi erano un omaggio alla tradizione teatrale e letteraria di entrambi i paesi. Nel libro si possono leggere i “diari di bordo” che Simone Pacini (del team di fattiditeatro) ha scritto e pubblicato sui social durante l’intera esperienza, giorno per giorno. Le parole scorrono coinvolgenti, e il racconto prende la forma di un inno gioioso e vitale al teatro, al viaggio, alla loro forza di creare comunità, di unire persone di culture e lingue diverse.
Inevitabile non pensare che da due mesi ci manca il teatro, e manca anche la libertà di muoversi e di viaggiare, di camminare insieme. Ancor di più dunque, leggere di un simile progetto ci apre finestre su quello che è stato ma ancora di più su futuri possibili, perché siamo sicuri che basterà pochissimo al teatro per risorgere con la forza che lo contraddistingue, magari proprio a partire dalle piazze all’aperto, da quella sua forma primordiale di essere scena e racconto.
Mariangela Berardi