“IL SOGNO SPEZZATO – LE IDEE DI ROBERT KENNEDY” DI WALTER VELTRONI
Ci sono certe bocche, con un sorridere di adolescente
che dimostrano come nessuna società contenga il mondo.
Dalla tomba dove dunque non sei, ma nei sensi altrui,
vivo, di quella vita che supera di tanto lo stesso
sconfinato contenere degli Stati Uniti – basta quel sorriso
che dà voglia di baciare la bocca che lo scioglie
(anche con calcolo, anche con calcolo) al mondo,
fa sì, dico, che un ebreo di elezione
(ma che può amare carne araba, esclusivamente)
possa scrivere, su ordinazione,
una dichiarazione d’amore, non un canto funebre”.
Pier Paolo Pasolini
Era bello e rassicurante il sorriso di Bob Kennedy prima del 6 giugno del 1968, quando fu ucciso a Los Angeles da colpi di pistola. La stessa sorte toccata anni prima al fratello John, che tutti conosciamo. Walter Veltroni con il libro “Il sogno spezzato – Le idee di Robert Kennedy” (ristampa Baldini+Castoldi 2018, pp. 227, euro 16) traccia l’eredità lasciata da Robert Kennedy per conservare quella politica liberale e progressista e quelle idee innovative che conquistarono il consenso ed entusiasmarono la sua gente verso il cambiamento pacifico; idee che restano attuali e incompiute ancora oggi. Candidato alla presidenza degli Stati Uniti, il suo sogno fu interrotto nella corsa verso la Casa Bianca, provocando inevitabilmente un cambiamento nella vita di ognuno di noi: si fermò l’America e di contraccolpo si fermò anche tutto l’occidente. Tutto restò immobile, fino a intraprendere una strada del tutto diversa con la presidenza di Richard Nixon.
“Le idee della politica stanno in fondo al mare. Sono le maree della storia, con il loro fluire, che ne decidono la collocazione. Talvolta le onde si alzano talmente violente da scuotere tutte le profondità. E così, da lontano, possono ritornare in superficie anche le idee che hanno riposato, per decine di anni, come dignitosi relitti, sulla sabbia limacciosa”. – Walter Veltroni
Walter Veltroni raccoglie in questo saggio i punti centrali dei discorsi di Bob Kennedy, l’essenza del suo idealismo e del suo desiderio di cambiamento, che si concretizza solamente nel momento in cui il progetto incontra la possibilità: sono il talento e l’istruzione a costruire il fondamento che metterà in moto la macchina del progresso. La sua ideologia politica ruota intorno a convinzioni assolute, come l’uguaglianza dei diritti – vediamo che ha sempre difeso le ragioni dell’integrazione razziale, infatti fu l’unico uomo bianco a parlare di dolore alla rabbia dei neri dopo l’assassinio di Martin Luther King – e le condizioni di pari opportunità per i cittadini, anche e soprattutto per quelli provenienti dalla povertà. L’inerzia verso i mali del mondo, il realismo di basso profilo, la pavidità e l’agiatezza sono i pericoli incombenti la vita di ogni uomo e il futuro appartiene solo a chi sa unire passione, ragione e coraggio arrivando a quella verità che si rivela essere l’unica fonte di progresso.
La memoria di un uomo – amato e odiato, come spesso accade in questi contesti – che abbracciava le ingiustizie, cercando di dare a ognuno una possibilità, soprattutto agli ultimi. In ognuno di noi esiste questa possibilità di grandezza, sosteneva Bob Kennedy, quindi ognuno di noi è in grado di cambiare il mondo.
Marianna Zito