“Il sogno di Shakespeare”, ovvero “A Midsummer night’s dream” de I Nuovi Scalzi conquista il pubblico della Cittadella degli Artisti di Molfetta
Sipario aperto. Un fondale bianco, un palco e due panche laterali con strumenti musicali di vario genere. Già dalle prime battute in scena è chiara l’intenzione dello spettacolo, ovvero del play within the play, lo spettacolo nello spettacolo, seguendo le orme della drammaturgia shakespeariana dell’opera Sogno di una notte di mezza estate, ripercorrendo inoltre le mille vicissitudini di una apparentemente disordinata e caotica compagnia teatrale che, tra costumi improbabili e ritardi degli attori, cerca di portare in scena un copione tutt’altro che fedele all’originale.
Lo spettacolo “Il Sogno di Shakespeare” della compagnia I Nuovi Scalzi vede alla regia Savino Maria Italiano e sulla scena Giorgio Consoli, Carolina Eusebietti, Thilina Feminò, Lidia Ferrari, Savino Italiano, Pietro Quadrino, Piergiorgio Savarese che, attraverso le loro performance attoriali hanno conquistato l’intero pubblico presente in sala, dimostrando un lavoro corale di alto livello e di grande cura e attenzione di ogni dettaglio, conferendo nuova vita, e anche giustizia, alla Commedia dell’Arte.
Quattro bauli in scena ai quatto angoli del palco sul palco, quattro isole felici per quattro innamorati, i quali, per vivere il loro amore corrisposto e non, devono necessariamente fuggire dalla città e scappare nel bosco, luogo incantato dove abitano fate, maghi, spiriti e folletti. Puck, Oberon e Titania accolgono con scherzi e pozioni i quattro innamorati, facendoli salire sulla giostra della vita vivendo con loro montagne russe di emozioni. Una giostra confinata in un bosco, al limite tra la realtà e l’irrealtà , tra desideri e ambizioni, ma soprattutto tra attore e personaggio.
Quel luogo ameno e naturale che allegoricamente rappresenta il turbine della vita diventa il palcoscenico perfetto dove i personaggi e attori recitano, suonano diversi strumenti musicali, cantano, si dimenano, ballano in uno scambio di ruoli continuo e vorticoso.
La componente fisica di questi corpi che occupano il palco, i bauli e le panche laterali è l’elemento che più caratterizza tutto lo spettacolo, porta il pubblico a vedere e vivere play within the play con una comicità e leggerezza che, solo attraverso la maestria degli attori e la loro indiscutibile bravura, ci hanno saputo riportare.
Uno spettacolo dai toni quasi gitani, che mette al centro l’attore e il pubblico accompagnandolo in un viaggio magico e surreale dove ogni incontro è fonte e causa di malinteso e di grande comicità ,senza mai rinunciare al poetico e alla bellezza che solo la commedia dell’arte può conferire. Chapeau.
Lucia Amoruso