IL SOGNO DI CAMILLO OLIVETTI RIVISSUTO DA LAURA CURINO A CAMPO TEATRALE A MILANO
Forse solo uno spettatore particolarmente distratto o qualcuno che si fosse trovato a sbirciare dentro la sala del teatro, appena per un attimo, avrebbe potuto vedere solo un’attrice sul palcoscenico. Chi ha seguito dall’inizio alla fine “Camillo Olivetti, alle radici di un sogno”, andato in scena a Campo Teatrale dal 8 al 10 luglio, non può non aver visto sulla scena una variegata molteplicità di personaggi: dall’ingegner Camillo Olivetti al suo braccio destro Burzio, dalla madre Elvira Sacerdoti alla moglie di Camillo e i loro sei figlioletti capitanati dal curioso secondogenito Adriano, fino addirittura a due bambini “ostaggio” delle colonie estive Fiat. A tutti questi personaggi ha dato corpo, ha dato voce, ha dato movimento una meravigliosa Laura Curino per la regia di Gabriele Vacis. Sul palco con lei solo due foulard a segnare dolcemente i due capitoli centrali del racconto.
Il fil rouge che ci accompagna alla scoperta della vita e delle avventure di Camillo Olivetti è una parola: lavoro.
Il lavoro degli artisti, che portano bellezza e fanno riflettere. Il lavoro che porta benessere, inteso come stare bene: l’obiettivo di Camillo Olivetti. Il lavoro da difendere: “fai quello che vuoi ma non licenziare nessuno. La disoccupazione involontaria è la peggiore disgrazia che possa capitare ad un essere umano”, unica richiesta nel testamento di Camillo al figlio Adriano che prenderà le redini della prima fabbrica italiana di macchine da scrivere. Chi scrive crede che non sia facile coinvolgere un pubblico, raccontando per quasi due ore una biografia, seppur di un uomo straordinario. Laura Curino fa apparire semplice un compito così complesso, utilizzando ingredienti diversi ma ben amalgamati tra loro, come nelle migliori ricette. Uno spettacolo da gustare dall’inizio alla fine, al pari di un buon piatto di bollito misto alla piemontese!
“Camillo Olivetti, alle radici di un sogno”, di Laura Curino e Gabriele Vacis, con Laura Curino, regia di Gabriele Vacis, collaborazione alla drammaturgia Laura Volta, assistente alla regia Serena Sinigaglia, ha fatto oltre 600 repliche in 20 anni. Non perdetevi la prossima.
Giulia Acconcia