Il singolo d’esordio di Cavallini è “3 maggio 2020” – L’intervista
Matteo Cavallini, in arte Cavallini, ha pubblicato da poco “3 maggio 2020”, il nuovo singolo per Rivertale Productions, il suo primo da solista, scritto proprio il giorno del titolo, l’ultimo giorno della fase 1. Abbiamo fatto qualche domanda a Matteo per conoscerlo meglio.
In “3 maggio 2020” canti nel ritornello “oggi murato in casa ed in me stesso, domani scateno l’inferno”, come hai scatenato l’inferno tu dal 4 maggio?
Alla fine della canzone canto anche “domani me ne resto a casa, non esco nemmeno ma mi manca terribilmente fare lo scemo”. Diciamo che ho fatto una via di mezzo tra le due cose, ho potuto rivedere gli amici ed è stata una grande conquista. La spensieratezza di prima del lockdown, per forza di cose, non è ancora tornata però. Sono ricominciati i concerti, ma le restrizioni per la paura di una seconda ondata di contagi non ci permettono di lasciarci andare e di scatenarci come vorremmo.
“3 maggio 2020” è il singolo di debutto della tua carriera da solista, è qualcosa a cui stavi già pensando o il lockdown ti ha portato a realizzarlo?
Era un’idea che avevo da un po’, il lockdown mi ha spronato. Avevo molto tempo, essendo appunto murato in casa, e avevo anche molte emozioni da tirare fuori in quel periodo.
Oltre a essere solista, sei anche parte della band The Squirters con lo pseudonimo di Johnny Contanti, l’anno scorso avete pubblicato il primo singolo “Cinconvalley”, con una bella vena western serrata e ironica; ci racconteresti brevemente come si è formata la band e da dove viene il tuo pseudonimo Johnny Contanti?
La Band ha ormai una decina d’anni, è nata tra i banchi di scuola, alla Nam di Milano. È lì che ho conosciuto il chitarrista Little Bronx, ci siamo diplomati insieme io in canto moderno e lui in strumento. Tra una risata e l’altra abbiamo scoperto di avere in comune la passione per la musica country e rock’n’roll degli anni 50. Poi sono arrivati Marshall Potato al basso e Andy Las Vegan alla batteria e la band ha iniziato a fare sul serio. Il nome Johnny Contanti è un omaggio al grande Johnny Cash, idolo assoluto.
Quali sono i tuoi prossimi passi sia come solista sia con i The Squirters?
Con i The Squirters stiamo lavorando con la Rivertale all’album che è stato anticipato dal singolo “Circonvalley”, il Covid ci ha purtroppo rallentato un po’ ma ormai siamo pronti a entrare in studio. Per il progetto solista sto lavorando a nuove canzoni, sono a Livorno, dove è nato mio padre, e sto scrivendo parecchio, questa città mi ha sempre ispirato molto, ha una personalità unica, c’è tanto oltre al mare. Già a fine agosto potrebbero esserci delle belle sorprese.
Nel panorama emergente hai da segnalare qualche artista che ti ha positivamente colpito?
Un paio d’anni fa ho conosciuto la musica di Giancane, poi sono riuscito a vederlo live. Grande energia, fonde country, punk e cantautorato e ha dei bellissimi testi. Sono stato contento di vederlo sul palco di Propaganda live insieme al suo amico Zerocalcare durante il lockdown.
Come è avvenuto l’incontro con Rivertale Productions?
È avvenuto grazie a un amico, Luca, che faceva parte dei Johnnie Selfish and the worried men, una band country del mio quartiere, Lambrate, dove il country va forte a quanto pare. Conoscevo la band perché almeno tre dei suoi componenti erano con me alle scuole medie pensa, e mi piaceva molto la loro musica. L’ultimo loro album era registrato con la Rivertale, Luca mi ha parlato bene del loro modo di lavorare e mi ha messo in contatto col boss Paolo Pagetti.
Con chi ti piacerebbe condividere il palco di un concerto?
Non so mai rispondere a questa domanda, troppa gente da citare. Ti risponderò così: con chiunque abbia qualcosa da dire.
Roberta Usardi
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