Il ritorno di “Miracoli Metropolitani” al teatro Vascello di Roma
Ritorna al Teatro Vascello di Roma – fino al 14 maggio – Carrozzeria Orfeo con “Miracoli Metropolitani” con la spiazzante e cruda drammaturgia di Gabriele Di Luca e la regia dello stesso Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi. Quasi due ore e mezza di spettacolo a ritmo serrato, dove ogni gesto diventa significativo all’interno di situazioni che nulla lasciano al caso. Situazioni di vita reale che ci piomba tutti i giorni addosso, con indosso la maschera dei sorrisi sui social. Vita che oramai altro non è se non finzione. Perché nella realtà è ben altro: fatica, dolore, depressione, malattia e insicurezza. E non solo, per fortuna. C’è anche la nascita di un bambino, la fuga verso il nuovo, la ricerca di una pace negata.
Le tematiche affrontate sono forti, sono quelle che affliggono la società, di cui la società stessa si fa portavoce. Ed ecco a cosa andiamo incontro all’interno della cucina di una vecchia carrozzeria dove si svolge un’attività take away per coloro che hanno intolleranze alimentari, quasi tutti oramai, in cui la prima cosa che si perde è la qualità di ciò che ingeriamo e che, seppur consapevoli, continuiamo a ingurgitare.
Conosciamo subito Plinio (Federico Vanni) che, da chef stellato, si ritrova ora a cucinare “merda precotta”, accompagnato da sua moglie Clara (Barbara Moselli) che, da lavapiatti, è diventata una prorompente social media manager, sempre al passo con i suoi amati follower. C’è poi Hope (Ambra Chiarello), l’aiuto cuoco che arriva direttamente dall’Etiopia che difende le sue origini a colpi di coltelli, Igor (Federico Gatti), figlio di Clara ma non di Plinio, il cui cervello è devastato dai videogiochi e la cui vita sembra evolversi nella miseria della vacuità. Adrenalinico e pieno di sé e di aspettative è Mosquito (Federico Brugnone), un carcerato che svolge i suoi lavoretti in semi libertà e che continua a fare provini per diventare un giorno un attore famoso, accompagnato nelle consegne da Mohamed, di cui sentiamo solo la voce e vediamo piccole e aggressive movenze. Si introducono in questo teatrino precostituito altri due personaggi esterni: Cesare (Massimiliano Setti), un aspirante suicida e Patty (Elsa Bossi), la madre di Plinio, l’ex brigatista e convinta femminista, che porta avanti con determinazione le sue idee.
Il vortice dell’esistenza non risparmia nessuno di questi personaggi che affrontano circostanze che li condurranno ora verso la distruzione ora verso la salvezza. Le conosciamo bene queste circostanze a cui ci abituiamo facilmente, tanto da vedere come naturali eventi incommentabili e discutibili, con cui impariamo quasi a convivere, riversandoli in una normalità anomala, ma che oramai rappresenta interamente la vita reale.
Sono storie che prendono vita in un mondo, in una città oramai intossicata, dove le fogne stanno straripando ininterrottamente e in cui la popolazione ha smesso di riconoscersi, ritrovandosi sempre più chiusa, asociale e persa nella solitudine. Una situazione – durante e dopo la quale – ogni vita troverà la soluzione che più ad essa appartiene per sopravvivere, vivere o perché no anche morire.
Dopo “Miracoli Metropolitani” Carrozzeria Orfeo rimane al teatro Vascello riproponendo uno spettacolo da non perdere, “Thanks for Vaselina” dal 16 al 28 maggio.
Marianna Zito