Il ritorno degli Hoka Hey con la grande energia di “Shelte”
Oggi esce “Shelte”, il nuovo EP del duo rock abruzzese Hoka Hey, formato da Emidio De Berardinis (testi, voce) e Marcos Cortelazzo (musiche, produzione). Gli Hoka Hey si sono formati nel 2018 e hanno già all’attivo due EP, “Super Legato Mantra” (2019) e “II” (2020). Questo nuovo lavoro contiene sei brani inediti di grande energia e carisma.
Iniziamo a parlare dal titolo, “Shelte” che, nella sua pronuncia, corrisponde alla parola italiana “scelte”, ma ha anche affinità fonetica con la parola inglese “shelter” (riparo). Splendido l’artwork di copertina, opera di Erik Solla, che, come dichiarano gli Hoka Hey, rappresenta la “Scelta operata da una Visione Superiore e dall’Amore, che nella tradizione degli Arcani Maggiori rimanda alla lama numero 6, come il numero dei brani che, in parte, ha ispirato il titolo del disco”.
Un’ondata di rock inebriante permea nei brani di “Shelte”, con arrangiamenti che fondono l’energia con il mordente interpretativo della voce di Emidio De Berardinis; ma andiamo nel dettaglio brano per brano.
“Dedalo”, primo singolo estratto, inonda subito con una soave potenza sonora e con un incipit che porta in sé il sincero messaggio che la canzone vuole portare “fortuna vuole che l’amore ci trasforma gli occhi” per poi “portare in superficie la bellezza che non si vede”.
Di tutt’altra atmosfera è “Diamante” che avvolge di ritmo e di suoni ruggenti e vorticanti che ripropongono, specialmente nel finale, un ciclo continuo incalzante e cantilenante che invoca il desiderio di un sonno sereno. A tratti l’atmosfera si calma per lasciare spazi più intimi e pacati “tu lo sai come brilla un diamante”.
“Le domeniche” parte con il synth a fare da base ritmica alla voce, che si staglia con una melodia dolce e delicata in una canzone d’amore che torna a tempi spensierati del passato: “le domeniche puoi passarle con me, dai torniamo bambini selvaggi, felici”.
In “Luna piena” chitarra e voce iniziano questa ballata dalle trame inizialmente crepuscolari, a tema col titolo, che si evolvono in modo dolce e suggestivo tra versi pieni dell’intensità di un sentimento d’amore: “in che modo vuoi comunicare oggi, scegli sempre tu come, dove e come, io mi offro a te naturalmente”.
Con “Mancanze” si torna al buon rock e alla consapevolezza dei tempi in cui “ho sempre sofferto la mancanza di un rifugio esterno dove nascondermi un po’” tenendo presente, col senno di poi, che “ognuno riceve l’amore che da” ma soprattutto “se apro bene gli occhi mi ricordo di me”.
“Su”, che conclude l’ascolto, è un brano d’amore deciso, dal ritmo in continua ascesa che invoca la forza a salire senza arrendersi, portata al massimo pathos dalla voce, che si fa roca, appassionata “ma tu seguimi su più su amore, di dove siamo già stati e dove siamo caduti”, e ancora “tienimi più su più su, impazzendo”.
Un ottimo lavoro che entra in profondità ascolto dopo ascolto.
Roberta Usardi
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