“Il Piccolo Principe è morto” di Riccardo Lestini
Un titolo forte quello del romanzo di Riccardo Lestini, “Il Piccolo Principe è morto” (edizioni fogliodivia, 2019, pp. 152, euro 12,50), ma non poteva essere altrimenti. La storia, ambientata a Perugia negli anni ’80, quando ancora non esistevano i cellulari e non esisteva internet, è potente nella sua semplicità, emotiva, attraverso gli stati d’animo del protagonista, un diciottenne fragile, in quel momento di vita, l’adolescenza, in cui spesso tutto risulta confuso.
“Certo per lui che non avrebbe mai scambiato un serpente che mangia un elefante con un cappello la vita non sarebbe mai stata una passeggiata.”
La storia parte dall’incontro del protagonista con una ragazza, Riccioli Neri, e di come questo incontro gli cambi la vita. Si innamorano e vivono insieme mesi felici e armoniosi, durante i quali lei, appassionata lettrice, gli regala un libro, l’unico libro che lui leggerà mai nella sua vita, “Il Piccolo Principe” di Antoine Saint-Exupéry: da quel momento lui se lo porta sempre dietro insieme a un quaderno a quadretti in cui annota le frasi più significative delle letture, delle canzoni, delle poesie che Riccioli Neri gli racconta. Lui per questo viene soprannominato Piccolo Principe. Nonostante l’amore e l’armonia che ha con Riccioli Neri, lui non riesce a trovare la sua strada, si appoggia a lei che lo stimola a crearne una, facendolo studiare, stimolandolo a iscriversi all’università, ma quando lei lo lascia, lui crolla. E questo crollo ha un effetto domino su tutto il resto: Piccolo Principe si sente privo di un sostegno e Riccioli Neri, pur sapendolo, sa anche che deve continuare la sua vita e che non può salvare nessuno né essere il sostegno di nessuno. Piccolo Principe affonda così nella sua irrequietezza, impotenza e disperazione, ancora di più dopo aver visto Riccioli Neri con un altro, dopo aver visto il padre, che non l’ha mai amato, flirtare con una ragazzina. E non basta l’affetto della madre, del fratello grande e l’adorazione della sorella piccola, non basta neanche l’amicizia di Gennaro, che lo sprona a non smettere di studiare, a uscire e godersi la vita, a divertirsi.
Piccolo Principe non ce la fa, non riesce a trovare un senso alla sua vita senza Riccioli Neri, ogni tanto si immerge nelle pagine aperte a caso del “Piccolo Principe” sempre con lui, fino a quando, una sera, fuori da una discoteca, accompagna a casa una ragazza affetta da quella che scoprirà poi essere una crisi di astinenza. Proprio questa ragazza lo inizierà a una nuova fatale avventura, che per lui diventa la soluzione, vuol dire dimenticare, mettere a tacere i pensieri: la scoperta dell’eroina e della degradazione umana a cui si troverà di fronte.
Una lettura a perdifiato per una scrittura fluida e una storia che stringe lo stomaco, che il lettore vive passo dopo passo con Piccolo Principe, facendo il tifo, confidando che riesca a trovare una via di uscita, che riesca ad accettare la vita, ad andare avanti e accogliere il bello. Un libro commovente e bellissimo, che fa emergere quanto, a volte, sia fragile e sottile la natura umana e quanto, allo stesso modo, nessuno ci può salvare se non siamo noi per primi a voler salvare noi stessi.
Roberta Usardi
Copertina di Teresa Lorusso
[…] Modulazioni Temporali – 17/12/2019 […]