“Il pericolo di essere sana di mente” di Rosa Montero
“Ho conosciuto Gerico, / ho avuto anch’io la mia Palestina, / le mura del manicomio / erano le mura di Gerico […]/e c’era anche il Messia / confuso dentro la folla: / un pazzo che urlava al Cielo/tutto il suo amore in Dio […]. / Fummo lavati e sepolti, / odoravamo di incenso. / E dopo, quando amavamo / ci facevano gli elettrochoc / perché, un pazzo / non può amare nessuno”.
– Alda Merini –
Qual è il legame tra la letteratura e l’instabilità mentale? Cosa caratterizza gli artisti o i romanzieri dalle persone che possiamo definire comuni? Esiste un filo conduttore, un legame definito tra l’arte e la follia?
Rosa Montero, con il suo volume “Il pericolo di essere sana di mente” (Ponte alle grazie, 2024, pp. 320, euro 20), traccia un’analisi accurata e profonda su questa correlazione, e lo fa attraverso la sua stessa esperienza personale e attraverso studi approfonditi di volumi di letteratura, psicologia e neuroscienze. Nei vari capitoli amalgama sé stessa con la letteratura e con le esperienze creative e personali dei grandi scrittori, alternando lo studio profondo di quelle indagini che vanno a cercare una spiegazione fisiologica o genetica e soprattutto ambientale ai disturbi mentali.
Ognuno di loro e ognuno di noi è aggrovigliato nei traumi infantili, negli attacchi di panico, nelle dipendenze e nei pensieri ossessivi. Infatti si parte sempre da quelle esperienze vissute in prima persona, aneddoti di infanzia, ad esempio, che ci tornano alla mente, quasi a voler riflettere quello che siamo diventati oggi. Le nostre tante moltitudini con cui combattiamo ogni giorno ci eguagliano tutti ma, al tempo stesso, ci diversificano l’un dall’altro, dandoci la forza di creare e continuare a combattere oppure di allentare e abbandonare tutto.
C’era sempre qualcosa che ci spaventava o che volevamo evitare, oppure qualche frase ascoltata dai più grandi che aveva iniziato a tormentarci e ad accompagnarci fino all’adolescenza, ad esempio. Per poi ripensarci in età adulta e decostruire quella verità che tanto ci appassionava, ingannava e terrorizzava da piccoli, e scoprire che, in fondo, di persone “normali” ce ne sono ben poche. È da qui che parte la Montero nel suo studio per arrivare anche a raccontarcele tutte le stramberie che ha scoperto di sé e degli artisti e letterati che hanno cavalcato il tempo, la “lotteria di cervelli strani”, la chiama.
Fragilità, paure, insicurezze è tutto ciò che troviamo in questo libro raccontato in modo vero, vivo e reale. Leggerlo è sicuramente un modo per imparare a comprendere meglio la realtà che ci circonda e per imparare a conoscerci meglio, magari dandoci finalmente quella chance che non ci siamo mai voluti dare, semplicemente perché non eravamo in grado di capire il nostro immenso valore. E lei, Rosa Montero, questo lo sa.
Marianna Zito