“Il mio amico” è il nuovo libro di Daniela Matronola
Quattro racconti con un unico protagonista, quattro storie che vanno al di là della parola scritta: si tratta del nuovo libro di Daniela Matronola, “Il mio amico” (Manni editori, 2020, pp. 112, euro 13), una lettura che porta a immergersi in ricordi, pensieri, episodi della vita di Mauro, in diversi momenti della sua vita, raccontati dalla sua stessa voce interiore.
Mauro, il protagonista, guida attraverso i quattro racconti: è un medico anestesista, che in “Liquor”, il primo , racconta il suo presente di medico in età matura, sposato con due figli e con la necessità di fare alcuni accertamenti clinici. La sua condizione di medico/paziente gli riporta alla mente il suo approccio alla medicina e in particolare la ricerca sul dolore, sull’importanza di mitigarlo perché “il dolore, una volta provato, diventa patrimonio della memoria”. Mauro, oltre che medico, è anche un chitarrista, e nel secondo racconto, il cui titolo ha dato nome al libro, torna indietro nel tempo, al suo amico inglese, conosciuto durante l’estate dei suoi 16 anni, col quale si è andato a creare un legame profondo, che spazia dalla passione per andare in barca alla musica da suonare con una band; l’amico in questione è stato un punto di riferimento per Mauro e ne viene raccontata la vita, la sua bellezza e fama, ma anche il tormento. Nel terzo racconto “Il lavoro rende liberi”, Mauro scambia ricordi e considerazioni con Cesare, il suo psichiatra, poi diventato amico e collega; tra di loro scorre un fitto dialogo tra passato e presente, che fa emergere la loro intima connessione in assoluta libertà. L’ultimo racconto “Cronaca di una sparizione” torna a un Mauro in giovane età che parte per Parigi per migliorare il francese, per volere del padre: il lettore lo segue in tutti i suoi pensieri concentrati prima a delineare la figura paterna e poi sul suo arrivo in terra francese.
Un libro in cui niente è scontato e che permette un viaggio diverso in ogni racconto, capace di andare oltre la semplice storia, che si avvale di immagini ed evocazioni, un flusso di pensieri e la vividezza dei ricordi. Non si tratta di una lettura semplice, ma di qualcosa da assaporare lentamente per permettere a ogni parola di radicarsi piacevolmente nel profondo.
Roberta Usardi