IL “MALAMORE” IN SCENA AL TEATRO LIBERO DI MILANO
“Malamore” è il titolo del testo scritto da Andrea Brunetti, vincitore del Premio Flaiano nel 2006, in scena al Teatro Libero di Milano dal 10 al 13 e dal 17 al 20 gennaio.
Buio fino al barlume di una candela accesa in un luogo non ben precisato, forse una cripta, forse un sotterraneo, in cui si muove una figura (Alessia Vicardi) con la faccia dipinta e andatura cauta e cadenzata. In sottofondo si sentono ululati di cani, che svegliano improvvisamente un’altra figura (Luigi Guaineri) nascosta sotto una coperta, sdraiata su un trono. Si tratta di un Re con i calzini bucati, di colpo destato da un incubo. La sua certezza risiede nel suo Buffone, che porta un collare, pronto a essere messo a guinzaglio, se necessario, e che gli permette di esercitare il suo potere. Nella scena anche altri oggetti, tra cui una scala a pioli. In cima alla scala c’è un mondo in cui la principessa, figlia del re, sta morendo, in cui i sudditi forse sono diventati cani che ululano.
“L’innocenza è come tutte le cose. Marcisce.”
In cima alla scala c’è una dimensione da cui il Buffone è attratto, ma il Re lo trattiene, preferisce piangere sua figlia che sta morendo piuttosto che andarla a salvare. Perché rischiare? Perché uscire da una dimensione comoda? E il Buffone rimane con il Re, obbedisce. In quello spazio cupo dimorano altri oggetti: un abito bianco da sposa, che non è mai stato usato, una corona sgangherata che finisce per terra, girasoli che spuntano da una tanica d’acqua, un lavabo con un piccolo specchio specchio. Qualcosa forse manca, qualcosa non torna. Dov’è la Regina?
Tra sarcasmo e struggimento gli spettatori assistono a ciò che si cela sotto l’apparenza di questo Re col suo Buffone, attraverso giochi di rima, sarcasmo e dolore. Le parti si ribaltano, le storie si dipanano, le parole fanno sgorgare emozioni represse.
“Soltanto i folli si concedono all’amore.”
“Malamore” racconta i rapporti interpersonali, “Malamore” è un luogo a parte, un mondo fatto di ruoli che oscillano tra dominante e dominatore, di competizioni, di trasformazioni inevitabili. “Malamore” è la fase di un gioco che non regge più. Il testo di Andrea Brunetti, che cura anche la regia e la musica, è forte e intenso e Alessia Vicardi e Luigi Guaineri lo interpretano carichi di questa intensità, che si sente nell’aria e in ogni movimento.
Tanti applausi, meritatissimi.
Roberta Usardi