“Il lungo cammino della donna italiana” di Emilia Sarogni
Percorso lungo e non certo facile quello che ha dovuto affrontare la donna in Italia (e nel mondo) prima di poter giungere a quelli che oggi sono dei punti oramai scontati, ma che – prima di diventare realtà – hanno subito un travaglio durato anni. Ce lo racconta nel suo bellissimo saggio “Il lungo cammino della donna italiana” Emilia Sarogni (Edizioni Spartaco, pp. 400 euro 15) dove, con puntualità e rigore storico, parte dalle condizioni giuridiche della donna nel primo codice civile italiano del 1865 per giungere ai nostri giorni, senza tralasciare brevi e precisi accenni a quelle che erano le condizioni della donna come figlia, madre e moglie sin dall’antica Roma.
Ogni pagina è come un piccolo passo in un cammino irto di ostacoli verso la conquista non solo e non soltanto di diritti, ma in primis di una certa necessaria dignità di essere umano, oltre che di soggetto giuridico. Così dalle parole di Mazzini, Crispi, Giolitti, Nitti, Mussolini sull’emancipazione femminile si arriva alle posizioni dei partiti moderni in occasione dell’approvazione di leggi fondamentali, come quella del 1996 sulla violenza sessuale, dal diritto di voto acquisito nel 1945 fino all’ingresso nelle Forze armate, nei Carabinieri e nelle Guardia di finanza. La Sarogni nel suo bellissimo saggio evidenzia come una legislazione, a favore della donna e dei suoi compiti, è una legislazione a favore del Paese tutto intero. Una maggiore presenza delle donne, che ne abbiano le qualità, nei posti decisionali – portando i grandi valori dell’intelligenza femminile, tanto complementare a quella maschile, come dimostra la storia umana – è senz’altro un fattore di progresso. E a ogni passo in avanti corrisponde il nome di un personaggio che, sfidando tabù e preconcetti, ha contribuito a mettere un piccolo mattoncino nella strada che ha portato verso il riconoscimento di diritti fondamentali, come Anna Maria Mozzoni e Anna Kuliscioff; è grazie alle loro lotte, alla loro lungimiranza, alla loro forza che si mettono le basi necessarie per poter arrivare all’abolizione dell’autorizzazione maritale, al diritto di voto, alla possibilità del divorzio e dell’aborto.
Emilia Sarogni ci regala un lavoro che può essere letto come un romanzo per la scrittura leggera e scorrevole, ma che è storia documentata e rigorosa, che dovrebbe essere letto da tutti, perché ognuno si dovrebbe ricordare che non si possono “allevare figli liberi sulle ginocchia di madri schiave”.
Francesco de Masi