“Il lanciatore di donne”: musica e parole di Jennà Romano
Letteratura e musica: un binomio armonico e funzionale, che si ritrova in “Il lanciatore di donne e altri racconti – Nove storie da sentire e nove canzoni da leggere” (Edizioni Spartaco, 2019, pp. 104, euro 14) scritto e composto da Jennà Romano, autore, compositore, cantante, chitarrista e fondatore della band Letti Sfatti.
“Non è la grandezza delle cose che fa la differenza. Vince chi ha più motivi per andare avanti.”
Si tratta di nove stralci di vita, nove racconti che sanno di Napoli, di mancanze, di nostalgie, di crescita, di momenti in cui qualcosa cambia, ma soprattutto nove racconti in cui la musica affiora e rimane un punto saldo per l’io narrante. Si tratta di storie semplici e dirette, brevi, con messaggi lampanti, che si modellano su quello che succede: la perdita di un genitore, un amore che finisce, ricordi di gioventù, speranze, paure, scoperte. E al termine di ogni racconto una canzone, che si puó ascoltare subito attraverso un QR code, che racchiude nei suoi versi la sintesi di ciò che è stato appena letto, arricchendolo di suoni e ancora di più di significato. La musica è una componente preziosa e in questo libro si manifesta con il nuovo album della band Letti Disfatti che, per questo nuovo lavoro, ha utilizzato strumenti a corde, in gran parte inventati o modificati, e una sezione ritmica anch’essa personalizzata e ben mirata. La resa musicale è bellissima e profonda e si fonde perfettamente con la voce e l’interpretazione di Jennà Romano, autore di tutte le canzoni. I musicisti che accompagnato Romano durante il viaggio musicale sono: Mirco Del Gaudio alla batteria, Filippo Piccirillo al piano Rhodes, Domenico Brasiello al trombone e Mario Lupoli al sax soprano.
“Il lanciatore di donne”, il racconto che dà il titolo al libro, si riferisce a un sogno, al sogno di un caro amico del protagonista: in un circo, invece di lanciare coltelli intorno a una donna, avviene l’inversione dei ruoli, ovvero le donne vengono lanciate per prendere la forma sagomata dai coltelli. Un’immagine forte che ha in sé un significato profondo, che arriva forte durante la lettura, che sa di passato e di presente e di voglia di cambiamento.
“Venti lame disegnano le forme / del tuo corpo che alzo verso il cielo / per lanciarti nel vento / per colpire nel centro”
Menzione anche per il racconto che chiude il libro “Non chiedermi più chi è Piero Ciampi” in cui il protagonista/autore scopre casualmente a casa di un amico un disco di Gino Paoli che interpreta le canzoni di Piero Ciampi. La scoperta di questo artista è illuminante e Jennà la condivide con altri musicisti e amici: i testi e il modo di cantare di Piero, di cui andrà a recuperare le versioni originali, offrono un forte stimolo e una rivalutazione totale della canzone in sè, che porterà i Letti Sfatti a vincere nel 1999 il Premio Ciampi per la ricerca musicale.
“Sono anni che parli con quella tua testa / piena d’incomprensione / sono anni che taccio… e non dico niente / per non farti del male”
Un libro che offre tanto in poche pagine, un libro da scoprire, da leggere e ascoltare.
Roberta Usardi