Il grande ritorno di “N.E.R.D.s – Sintomi” al Teatro Filodrammatici di Milano
Ad aprire col botto la stagione del Teatro Filodrammatici di Milano torna la drammaturgia contemporanea e spudorata di “N.E.R.D.s – Sintomi”, scritto e diretto da Bruno Fornasari, che si conferma di nuovo un grande e meritatissimo successo di pubblico.
In scena quattro fratelli, Nico, Enri, Robi e Dani, che si trovano riuniti in occasione del 50esimo anniversario di matrimonio dei loro genitori presso un agriturismo immerso nel verde, con un laghetto vicino e amabili papere (o anatre?) per l’intrattenimento dei bambini, qualora ci fossero. Tutto sembra perfetto, e dico “sembra” perché proprio sul gioco delle apparenze è basata la storia, su quello che agli occhi risulta impeccabile, perfetto, degno di nota, quando magari, andando lievemente a fondo, risulta ben altro. Ma andare a fondo è scomodo, crea litigi, scontri, diverbi…. andare a fondo, in ogni caso, volente o nolente, è inevitabile, ed è proprio questo che succede tra i personaggi, un confronto / scontro / rivelazione a suon di battute ciniche e taglienti che rovesciano in continuazione situazioni che sembrano sotto controllo, in modo divertente e grottesco. Uno spettacolo che vuole scardinare i cliché dell’amore che trionfa e che vince su tutto, della favola Disney del “e vissero per sempre felici e contenti”, perché la vita è ben altra cosa e l’amore non è governabile, nè tantomeno incasellabile. Tutto questo è permeato da quel bruciore di stomaco che sale tutto intorno al cuore, il reflusso non erosivo, definito come Non Erosive Reflux Disease (N.E.R.D.).
“Enri: È la verità?
Laura: Certo. Io ti ho sempre detto la verità.
Enri: Anch’io ti ho sempre detto la verità.
Laura: Ma la tua ha sempre fatto più male.”
Un testo geniale quello di Bruno Fornasari, dal ritmo serrato, che strega il pubblico, lo diverte, lo tiene sospeso, lo illude un secondo, per poi mostrare la cruda e (a volte?) nera realtà; un cast affermato e affiatato di attori straordinari che sul palco divertono e si divertono interpretando efficacemente doppi ruoli in modo esilarante: Tommaso Amadio (Enri, Rita, Charles Darwin), Emanuele Arrigazzi, al suo debutto da nerd assolutamente riuscito (Nico, Luca, Mami), Riccardo Buffonini (Dani, Laura, Emma Darvin), Umberto Terruso (Robi, Licia, Papi).
Novanta minuti in cui ognuno avrà occasione di vedere con occhi diversi una realtà spesso nascosta; novanta minuti che con risate e ghigni, fanno centro e danno modo di vedere la vita da un altro punto di vista, crudo, disincantato, senza veli. Novanta minuti che possono essere visti e rivisti, che ogni volta aggiungeranno qualcosa di importante a quel concetto volatile, indefinibile, inspiegabile, impalpabile che è l’amore.
“Rita: E allora certe frasi impegnative bisogna dirle, sono importanti, perché ti salvano la vita. Le dici, escono fuori e il cuore così non rischia di scoppiare. Mi capisci?”
In scena al Teatro Filodrammatici di Milano fino al 27 ottobre.
Roberta Usardi