“Il Generale” di Emanuele Aldrovandi al Teatro Elfo Puccini di Milano
“Tutti abbiamo colpa finché non ci ribelliamo.”
Una scena interessante, firmata da Federico Biancalani, attende il pubblico all’entrata della Sala Bausch del Teatro Elfo Puccini di Milano per vedere “Il Generale” di Emanuele Aldrovandi, parte della rassegna “Nuove Storie”. Un specie di salice piangente in metallo domina la scena, un tavolo di metallo dal piano irregolare su cui si trova un telefono fucsia, elemento che spicca in mezzo all’atmosfera dai colori cupi.
Lo spettacolo inizia a luci accese, in mezzo al pubblico c’è una soldatessa (Marzia Gallo) che con entusiasmo dichiara che “il terrorismo non esiste”, che è in corso una missione di pace per distruggere i nemici, o meglio, “i selvaggi”, che hanno organizzato diversi attentati mietendo vittime civili. Se i nemici vengono distrutti, non ci saranno più attentati e per compiere questa missione, definita “missione di pace”, il comando è affidato al Generale (Ciro Masella), lui sa cosa fare, sempre, lui porterà l’esercito dei civili alla vittoria.
Il Generale è una figura eccentrica, sicura di sé, senza esitazioni, dimostra subito il suo potere davanti al tenente che fa da tramite con il suo esercito (Michele Di Giacomo), che a suo confronto sembra un coniglio davanti a un lupo. Il Generale impartisce ordini bizzarri, supportati da una sua teoria logica che non ammette obiezioni e che lascia il tenente perplesso, portandolo a chiedere spiegazioni. Il conflitto tra la nazione dei civili e i selvaggi causa la morte di tantissime persone, ma per il Generale sono parte di quella che sarà poi la vittoria, ma la vittoria di chi? Si può davvero chiamare “missione di pace” una guerra? Il Generale dichiara che la fede, prima di tutto in se stesso e poi nel prossimo, è il motore che lo spinge a prendere certe decisioni (riuscendo furbescamente a coprirsi le spalle quando viene interrogato dal Presidente della sua Nazione). Sorgono intanto dubbi su dubbi, il Generale si amplifica mostrando la sua parte più folle (o più lucida?) e oscura, la sua vittoria forse non coincide con la vittoria del suo esercito. Le carte in tavola di un pericoloso gioco di potere si mischiano e si confondono fino a svelare un tremenda verità.
Ciro Masella, non solo protagonista, ma anche regista dello spettacolo, eccelle nella sua interpretazione del Generale, all’apparenza così indistruttibile e inattaccabile. Michele Di Giacomo e Marzia Gallo sono altrettanto bravi e bilanciano benissimo la figura del Generale. La regia è efficace, dinamica, mantiene vigile e curiosa l’attenzione e si avvale di una colonna sonora a contrasto con il tema della guerra, includendo sia musica lirica sia musica leggera. Il testo di Emanuele Aldrovandi è forte e acuto, non dà nomi alle parti in guerra, non è necessario, ogni passaggio suscita interrogativi, riflessioni e i tre personaggi incarnano un’umanità poliedrica, a volte cieca, a volte consapevole. Può una guerra essere missione di pace? Può una sola persona prendere il sopravvento su tutte le altre? Chi sono davvero i civili e chi sono i selvaggi?
Andate a scoprirlo al Teatro Elfo Puccini di Milano dal 24 al 28 giugno 2019.
Roberta Usardi
Foto di Stefano Cantini.