“Il freddo è uno stato mentale”, il singolo d’esordio della cantautrice romana Giulia Crescentini – L’intervista
“Il freddo è uno stato mentale” (Gate19) è il singolo d’esordio della cantautrice romana Giulia Crescentini. Il brano, prodotto da Peppe Levanto, è stato scritto durante il lockdown ed esprime la sensazione di inadeguatezza che l’artista ha vissuto per anni in mezzo alle persone. Abbiamo fatto qualche domanda a Giulia Crescentini per saperne di più del suo percorso musicale e del suo esordio.
In “Il freddo è uno stato mentale” canti “fermate il mondo voglio scendere, quant’è difficile poi scegliere se perdersi per un momento o perdersi tutta la vita”: ti è capitato di fare questa scelta? Se sì, è stata diversa da come te l’aspettavi?
Sì, mi è capitato più volte di dover scegliere se perdermi, stare male e lasciarmi andare o perdermi per ritrovarmi. Ma ho sempre scelto di resistere e questa scelta è diventata parte integrante della mia personalità.
Girerai il video di “Il freddo è uno stato mentale”?
Il video è pronto e non vedo l’ora di farvelo vedere. È semplice, ma credo e spero che esprima bene il senso di isolamento e solitudine che appartengono al brano.
Hai scritto “Il freddo è uno stato mentale” durante il lockdown: esprime un sentimento di inadeguatezza, che effetto ti ha fatto realizzarlo?
È stato liberatorio. Mi ha dato la possibilità di rivisitare le sensazioni vissute in passato e di “salutarle” definitivamente.
La cover de “Il freddo è uno stato mentale” ti mostra vestita di bianco dietro un vetro smerigliato, cosa rappresenta per te?
Quel vetro rappresenta proprio la distanza e il filtro tra me e il mondo esterno. Il bianco da quasi l’idea di speranza, di possibilità. Quella “porta aperta” che comunque c’è nella canzone.
“Il freddo é uno stato mentale” è l’ultimo pezzo che hai scritto, quando potremo ascoltare gli altri?
Spero che in un mese o due io possa farvi sentire altri brani. In realtà non vedo l’ora!
Nel 2020 hai incontrato Peppe Levanto, produttore del brano: che tipo di lavoro artistico / compositivo / vocale hai svolto per arrivare a questo tuo primo singolo?
L’incontro con Peppe è stato fondamentale. Ha una grande sensibilità. Il lavoro che ho fatto con lui è stato prezioso perché grazie a lui il singolo e gli altri brani che ho scritto sono stati arrangiati in modo tale da poter far emergere con chiarezza la mia identità. Da ogni pezzo ha tirato fuori i giusti colori. Sono felice e soddisfatta del lavoro fatto insieme.
Con quale musica sei cresciuta?
Ho avuto la fortuna di poter ascoltare e studiare tanta musica, sempre. Quindi ho potuto spaziare dal rock a RnB, dal soul all’elettronica. I Beatles e David Bowie mi hanno sempre accompagnato in tutte le fasi della mia vita.
Roberta Usardi
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