“Il figlio ultimo” di Andrea Imperiali
“Aida come sei bella” – Rino Gaetano
E se potessimo ricominciare da capo siamo proprio sicuri di poterlo fare? Siamo tutti sempre destinati a incontrarci nella vita? Forse, sicuramente una risposta possiamo trovarla tra le pagine del romanzo di Andrea Imperiali “Il figlio ultimo” (Robin Edizioni, pp. 240, euro 14), seguendo le vicende dei protagonisti di questo affresco storico recente. Sullo sfondo di due città, capitolo dopo capitolo, anno dopo anno, conosciamo Tommaso e Pietro e, con loro, la storia d’Italia dagli anni ‘70 fino ai primi anni duemila.
Il primo, ma sarebbe meglio chiamarlo l’ultimo, cresce nella Napoli di Maradona, ironia della sorte questo grande campione è finito proprio quest’anno. Tommaso cresce figlio ultimo di una famiglia che non lo vuole, in una continua lotta con i fratelli maggiori. Il secondo, Renato conosce la Milano da bere, quella del boom economico, delle grandi agenzie pubblicitarie, delle serate lunghe una vita e delle vite bruciate in una notte. È nello stesso tempo la storia di un uomo che corre inesorabilmente verso il proprio destino, che potrebbe essere anche il proprio passato e la storia di un ragazzino che cerca di scappare dal proprio passato correndo verso il proprio destino. Con gli occhi del piccolo Tommaso cresciamo tra i vicoli di Napoli e i quartieri alti, conosciamo i suoi amici che lo accompagneranno nei momenti di gioia pura come in quelli difficili. Una vita vissuta al massimo con tensioni sempre altissime, dove molti di noi vivrebbero cinque vite, Tommaso e i suoi amici vivono pochi anni sempre al limite. Con il piccolo uomo scopriamo che la famiglia, quella vera, non è sempre quella che dove cresci, a volte la scegli, a volte vieni scelto. Gli amici possono diventare fratelli anche più dei fratelli di sangue, senza gelosie e tradimenti. Cresciamo con loro, soffriamo con loro. E mentre viviamo una Napoli buia, la città degli anni ‘80, Renato, che lascia Napoli in anni diversi, cresce invece a Milano, nella città del benessere, dove si vive al massimo e si lavora sempre, senza fermarsi mai. La città delle possibilità offre all’altro protagonista del romanzo grandi opportunità che lui riesce a cogliere. Ma non tutto quello che desideriamo è quello che riusciamo a ottenere e così passano gli anni, arrivano i famosi anni zero, quelli del millennium bug, quando i computer di tutto il mondo dovevano autodistruggersi per un difetto informatico e Renato passa da un lavoro all’altro, da una donna all’altra senza trovare davvero quello che stava cercando. Nel frattempo Tommaso cresce, diventa uomo, le differenze di età quasi si annullano e come in un meccanismo perfetto l’autore costruisce la sua storia in questo teatro meraviglioso che è stato ed è ancora il nostro paese. Il treno, quello dei giovani del Sud che andavano a cercare lavoro a Milano e quello degli studenti fuori sede che tornano al Sud, sembra essere il filo rosso che tutti unisce.
Emigrante? No, mi piace viaggiare diceva Troisi. Lasciamoci trasportare da Andrea Imperiali in questo viaggio a cavallo tra due secoli. Scopriamo con lui due città meravigliose, perdiamoci tra le loro strade, in compagnia di Tommaso e Renato e alla ricerca dell’unica cosa che veramente conta forse, la ricerca di se stessi. Perché in fondo è sempre quello che andiamo cercando, un posto nel mondo che sia nostro, un porto sicuro, una casa, un po’ di pace.
Antonio Conte
[…] “E se potessimo ricominciare da capo siamo proprio sicuri di poterlo fare? Siamo tutti sempre destinati a incontrarci nella vita? Forse, sicuramente una risposta possiamo trovarla tra le pagine del romanzo di Andrea Imperiali, seguendo le vicende dei protagonisti di questo affresco storico recente.” Modulazioni Temporali, Antonio Conte Leggi tutta la recensione […]