“Il dono dell’ubiquità” è il nuovo album di Carolina Bubbico
Lo scorso 2 ottobre è uscito per Sun Village Records “Il dono dell’ubiquità” il nuovo album di Carolina Bubbico, pianista, cantante, arrangiatrice e direttrice d’orchestra. Il disco, uscito a cinque anni di distanza da “Una donna” contiene ben quindici brani inediti, di cui uno in lingua francese. Tantissimi gli ospiti musicisti che hanno partecipato alle registrazioni: Baba Sissoko, Michael Mayo, Abdissa Assefa, Simon Moullier, Redi Hasa, Sud Sound System, Speaker Cenzou, Serena Brancale, Davide Shorty, Rachele Andrioli, Nando Di Modugno, Giovanni Chirico, Clara Calignano, Antonio De Marianis, Manu Funk, Morris Pellizzari, Paco Carrieri, oltre ai compagni di sempre Luca Alemanno, Federico Pecoraro, Dario Congedo.
Un disco raffinato e ricercato nei suoni, con influenze jazz e soul che esaltano la vocalità e l’abilità di Carolina e che confluiscono nei colori brillanti della copertina. Ma andiamo più nel dettaglio.
“Bimba”, primo singolo estratto da questo terzo lavoro della cantautrice pugliese, ha un ritmo trascinante e una melodia che rimane facilmente impressa, il testo fa immergere chi ascolta tra le strade notturne di una città in cui si muove una donna, la “bimba” del titolo, che prende forma perfetta nel videoclip.
“Hey Mama” è un brano che mischia soul e jazz in un testo incentrato sulla gravidanza e sulla maternità, immaginando il momento in cui mamma e figlio si potranno vedere: “dimmi un po’ allora come sei, il colore degli occhi tuoi, io e te saremo complici dal momento in cui nascerai”.
“Il dono dell’ubiquità” è un brano schietto che arriva nel profondo, notevole nell’interpretazione, ammalia subito con la melodia del ritornello, che aggancia chi ascolta, con alcuni elementi elettronici che rende il sound ancora più interessante. La title track parla di quanto sia difficile scegliere bene, per questo viene chiesto il regalo per Natale il dono dell’ubiquità, così da non avere più questo dilemma.
“Beverly Hills” è una ballata placida e avvolgente con il testo scritto da Cristiana Verardo. Carolina canta in duetto con Michael Mayo, le due voci si intendono alla perfezione e il risultato è notevole per questo brano d’amore, che parla di momenti di incomprensiome risolti dalla voglia di chiarirsi: “la tempesta passa e rimane un misterioso senso di pace in me, e allora respiriamo insieme questo cielo mettiamoci al riparo se piove tra noi”.
“Baby” è un bel brano funky con un pizzico di elettronica, difficile restare fermi durante l’ascolto, il testo, pieno di energia positiva, incita: “colleghiamo la mente al corpo, è il wi-fi più veloce del mondo”.
“Amore infinito” è una ballata raffinata e delicata con un ritmo deciso, una dedica poetica alla figura paterna: “tuo padre è come Dio amore mio, so sempre come stai anche quando dormi.”
“Italianità” è un brano che porta in risalto l’Italia attraverso i dialetti, un patrimonio importantissimo per ogni nazione perché “il dialetto nostrano racconta molto più di noi”. Il testo è stato scritto con Speaker Cenzou, Sud Sound System, Serena Brancale, Davide Shorty che sono anche ospiti del brano a dare un ottimo esempio di italianità.
“Skit, pt. 1” è il primo momento di intermezzo in cui viene dato spazio a vocalizzi e scat, ma anche a sperimentazione sonora.
“Margherita” è un brano che racconta un storia profonda, quella di un incontro casuale con Margherita, una donna anziana vista su un tram, con la voglia di raccontarsi; scrutando il suo viso emergono domande che portano a immaginare il suo passato e la sua storia di vita: “mi son chiesta cosa fa, tutto il giorno cosa da, la routine dei suoi ricordi dove la porta?”
“Respirare” riporta nel mondo rnb con un tocco di funky e un groove che contagia, il testo parla dell’importanza di respirare in ogni momento della vita, un movimento automatico che spesso si dimentica: “voglio imparare a respirare, stare a tempo con il cuore, e saper lasciare andare, se va lento o va veloce il respiro mi scivola”.
“Jungle” accoglie in un ritmo e sonorità luminose e che aprono l’immaginazione a una fuga dalla metropoli verso la natura selvaggia di una giungla sudamericana: “la foresta chiama, aiutiamo la natura, camminiamo passo dopo passo”.
“Tabù” è un brano dal sapore rnb e tribale nel suo ritmo incalzante, il testo parla di un amore difficoltoso e che per questo è destinato a finire: “passo dopo passo sputo le verità che mi fanno allergia, il nostro amore è un tabù.”
“Santa Croce Liberata” è un brano poetico e intenso, acustico e delicato, con la presenza soave del violoncello di Redi Hasa e la voce di Carolina che porta al cuore di chi ascolta le parole d’amore del testo: “Corre l’anno 19, ho monete a sufficienza per la spesa di Natale per il pane e la felicità, se stiamo insieme”.
“Voyage”, brano in francese con il testo di Rachele Andrioli, intriga con la melodia che si ripete che rimane subito impressa così come il ritmo intrigante e di stampo etnico, che accoglie come ospite Baba Sissoko.
“Skit 2” è il secondo momento di sperimentazione e di vocalizzi che conclude questo bel viaggio sonoro.
Un ottimo lavoro per la cantautrice leccese, “Il dono dell’ubiquità” ad ogni ascolto conquista sempre di più. Degno di particolare nota tutto il lavoro sul suono e sugli arrangiamenti, così come la resa vocale e interpretativa.
Roberta Usardi
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