IL DON CHISCIOTTE DI CORRADO D’ELIA – IL DIARIO INTIMO DI UN SOGNATORE AL TEATRO LEONARDO
Dal 27 novembre al 2 dicembre 2018 torna in scena uno degli album più amati di Corrado d’Elia “Don Chisciotte – Il diario intimo di un sognatore” al Teatro Leonardo di Milano. Uno spettacolo di poco più di un’ora in cui Corrado d’Elia porta tutto il pubblico a conoscere non solo Don Chisciotte, ma anche il processo di creazione dello spettacolo, fatto di un periodo di residenza in mezzo alla natura, riflessioni, momenti di solitudine, momenti di confronto, che sul palco sono riproposti con oggetti in diversi punti: la scrivania da un lato per la scrittura, una pila di libri dall’altro per la lettura e al centro uno sgabello bianco come punto di collegamento in cui la storia dell’eroe spagnolo viene narrata. In secondo piano in un angolo si vede un aereo bianco, con l’elica smontata.
Lo spettacolo è un viaggio dell’uomo attraverso la storia di Don Chisciotte della Mancia con le sue imprese, ed è un modo di parlare di sé stessi, dei propri sogni, ma anche di attori, idealisti, illusionisti e illusi. E la parola “illuso” non ha valenza negativa, semmai un bisogno incosciente e spontaneo guidato da un sentire forte e irrinunciabile. E illuso è questo “hidalgo” di Cervantes, che amava i libri e nei libri viveva e si rifugiava, con la predilezione dei romanzi cavallereschi di Feliciano de Silva. La lettura permette di sognare, di viaggiare perché la penna dello scrittore mette su carta la lingua dell’anima.
“Leggere è il mio verbo preferito, perché ha dentro l’ascoltare e non il parlare […]”
I sogni di Don Chisciotte nascono dai libri che gli forniscono la spinta a realizzarli, pur essendo illusioni, ma ciò non gli impedisce di diventare cavaliere errante, di scegliersi un nome adatto, un valido destriero, uno scudiero, Sancho Panza, e infine una donna per la quale sia pronto a sfidare ogni impresa, Dulcinea. Le avventure dell’eroe spagnolo si alternano al diario di Corrado d’Elia, in cui cerca e prende forma il suo sguardo su Don Chisciotte, attraversando se stesso in un viaggio profondo fino ad arrivare alle parole scritte, alla nascita di qualcosa che porti in scena le gesta di un sognatore, che da una parte vede sì il Don Chisciotte, ma che dall’altra vede l’essere umano. Il diario è perciò intimo, corredato da pensieri giornalieri.
“Pensiero del giorno: non sono niente, ma ho dentro di me tutti i sogni del mondo.”
Il messaggio è lampante: si fa fatica a sognare, ma è inevitabile farlo, “per scoprire nuova bellezza mentre tutto il resto è una forma di attesa”. L’essere umano, nella sua perfetta imperfezione, si crea illusioni, che sono una forma di sogni, che portano talvolta alla follia. Ci vuole tempo, tempo e pazienza per i propri sogni, per modellarli ed eventualmente realizzarli.
“Pensiero del giorno: il marmo grezzo contiene già il concetto.”
Corrado d’Elia come sempre incanta e trasporta gli spettatori in un universo interiore collegato alla figura e alle vicissitudini del personaggio di Cervantes, in un andamento poetico, a tratti divertente, a tratti malinconico, toccando il punto più profondo dell’anima, il campo che ognuno può coltivare con i semi dei propri sogni. Musiche di grande effetto accompagnano la voce, il cuore e il corpo di Corrado d’Elia, autore, attore e regista di questo album potente e intenso in cui non mancano interrogativi importanti e in cui, in un epilogo emozionante, trasmette a tutto tondo l’amore incontenibile per il teatro, immenso, doloroso, inevitabile e fondamentale per vivere. Uno spettacolo che negli anni si è evoluto a pari passo con il suo autore e interprete, rimanendo sempre attuale mettendo in risalto aspetti della contemporaneità intricata e difficoltosa che ora viviamo, senza però demordere dalla volontà di sognare. Perché basta solo inserire l’elica nell’aereo che trasporta i nostri sogni per volare. Perché sognatori si nasce. Dunque beati i sognatori, gli idealisti e gli illusi perché salveranno il mondo, anche se ancora non lo sanno. Da non perdere.
Roberta Usardi