Il Cyrano sgargiante di Arturo Cirillo in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano
Al teatro Elfo Puccini di Milano è in scena ”Cyrano De Bergerac” con la regia e l’adattamento di Arturo Cirillo, fino al 12 febbraio 2023. Uno spettacolo che fin dai primi istanti appare sgargiante, in cui la paillette e il colore acceso regnano sovrani. All’aprirsi del sipario, Cirillo, con cilindro e bastone, è un capocomico, e vicino a lui si staglia una piattaforma circolare girevole e con luci, che ricorda il circo e sovrastata da tendaggi argentati. Dove siamo quindi? In un circo o a Palazzo Borgogna? Si tratta di uno spettacolo nello spettacolo, a cui gli spettatori sono invitati. Si prospetta un Cyrano insolito… e questa supposizione si rafforza con procedere della storia, che accoglie momenti di comicità e di canto, nonché di riferimenti frequenti a un’altra storia, che, come questa, ha un protagonista dal naso prorompente, anche se con il personaggio di Cyrano non ha molto a che fare.
Eppure qualcosa c’è… Cyrano, consapevole della sua bruttezza, data fondamentalmente dal naso importante, non riesce a confessare i propri sentimenti alla bella cugina Rossana, per paura di un rifiuto. Così, continua a mentire, e quando succede, il suo naso si allunga, ma questa non è un’altra storia? La bella Rossana appare in scena vestita di un abito azzurro, che rifulge a ogni suo movimento; in più occasioni si definisce come una specie di fatina, e anche la sua capigliatura ha un pallido colore turchino… ma questa non è un’altra storia? E la sua governante, chiamata Lumachina, non appartiene forse a qualcos’altro? Eppure in scena si snoda la storia di Cyrano, del suo talento poetico e di come, per amore della sua amata cugina, aiuta il bel Cristiano, di bell’aspetto, ma alquanto sempliciotto, a conquistarla, esaudendo così il desiderio di entrambi, oscurando il proprio. È ben chiaro quindi che questa versione del capolavoro di Edmond Rostand abbia assunto una forma ibrida, che a tratti risulta un po’ tirata, perché costringe la favola di Collodi e la storia di Cyrano a viaggiare su binari paralleli. Tuttavia il risultato è piacevole, il ritmo è agile e le quasi due ore di spettacolo, senza interruzioni, scorrono via in modo fluido.
Arturo Cirillo tira i fili di tutto, e ci riesce bene in qualità di regista, così come anche nei panni di Cyrano. Il resto del cast è abile nella poliedricità, nell’affrontare più di un ruolo, e comprende Valentina Picello, Giacomo Vigentini, Francesco Petruzzelli, Rosario Giglio e Giulia Trippetta. Ognuno di loro poi, non solo recita, ma anche canta in alcuni momenti, abbracciando brevemente la forma del musical. Un plauso a Gianluca Falaschi per i costumi, e a Paolo Manti per le luci. Le musiche originali e le rielaborazioni sono invece opera di Federico Odling.
Alla fin fine, se siete spettatori legati al testo di Rostand così com’è, lasciate ogni speranza, ed entrate nel mondo colorato e appariscente che questa rappresentazione offre.
Al termine delle repliche milanesi, “Cyrano De Bergerac” continua la tournée facendo tappa a Genova, Napoli, Novi Ligure, Modena, Thiene, Mestre, Brescia, Pordenone, Prato, Bergamo e Imola.
Roberta Usardi
Fotografia di Tommaso Le Pera