“Il cielo per Roma”, il noir di Mariano Bàino
“Chiamatemi Chiaffredo. Ma non chiedetemi il perché. Non ora almeno, non subito.”
Mariano Bàino scrive un libro particolare dal titolo “Il Cielo per Roma” (2021, pp. 264, euro 16.50) della Collana quisiscrivemale di Exorma. La particolarità è sì nella storia che ha un che di fantastico, ricco di simbolismi, nonostante la narrazione sia ambientata in luoghi reali, ma è anche nel linguaggio ricercato e nella sua forma ironica e brillante. Questo permette di creare un romanzo ricco di rimandi letterari e non solo, da Melville a Bulgakov, in cui l’autore gioca con la lingua e le parole, dalla poesia alla provocazione dando la parola al “doppio” protagonista in prima persona, che si rivolge direttamente al lettore chiamandolo “Sua Grazia”.
Bàino racconta la storia di un antico filosofo Sinesio di Cirene innamorato di Ipazia di Alessandria che “trapassa” – obbligato da Kontrollo, capo dei Servizi Segreti Angelici che agisce in nome del Deus otiosus – nel corpo “senza proporzioni”, ormai senz’anima, di un avvocato romano dei nostri giorni, Chiaffredo Buffaldieci Guastella, per indagare sull’anticristo e riportare ordine nella città di Roma, divisa tra due papi: il regnante Materno I e il dimissionario Gregorio XVII in disaccordo tra loro, a rappresentare il bene e il male. Verrà svelato il nome dell’anticristo? Quale sarà il risvolto di questa storia dalle tinte noir?
“Avevo pur ricordato a chi di dovere che io ali non ne avevo, angelo non ero, non ancora: ero un progetto di angelo…”
Non manca il diavolo che si manifesta con Mefisto e non manca l’angelo travestito da affascinante donna, Matilda. Incontriamo, inoltre, Benicio Aparecido Pereira Rodrigues, santone e profeta. La straordinaria città che è Roma qui si dirama mostrando le sue strade e i suoi vicoli, mostrandosi in tutte le sue vesti e sfaccettature, ma segnata e provata da un morbo che si è diffuso anche nel resto del mondo e di cui non si vede la fine.
Marianna Zito