“Il cervello ha una mente propria. Attaccamento, neurobiologia e la nuova scienza della psicoterapia” di Jeremy Holmes
Jeremy Holmes nel suo testo “Il cervello ha una mente propria. Attaccamento, neurobiologia e la nuova scienza della psicoterapia” (Raffaello Cortina Editore, pp. 117, euro 17, Introduzione di Alessandro Zennaro) coniuga la psicoanalisi con le scoperte derivanti dalle neuroscienze attraverso uno studio interdisciplinare, tentando di integrare costrutti che provengono da ambiti diversi e provando a dare risvolti scientifici alla psicanalisi.
Holmes è uno dei più grandi teorici dell’attaccamento e toccando diverse discipline tra cui la fisica quantistica o i modelli evoluzionistici e tanto altro, ipotizza che il cervello abbia una mente autonoma. Infatti, è ormai risaputo che la psicoterapia psicoanalitica produca cambiamenti a lungo termine e significativi a livello psicologico, tuttavia ancora i meccanismi sottostanti non sono stati compresi. Jeremy Holmes cerca di fare un passo in avanti verso tale intuizione.
Il punto di partenza dell’autore è il FEP, il Principio di Energia Libera, “una categoria esplicativa sovraordinata simile alla gravità, con connotazioni sia fisiche sia mentali”. Tale FEP, assimilabile alla libido, viene utilizzato da Holmes per cercare di spiegare la vita psichica conscia e inconscia.
Un volume molto ricco di spunti e riflessioni di natura interdisciplinare che apre verso nuove prospettive, indirizzato soprattutto a chi vuole approfondire la materia.
“Se i disturbi mentali sono malattie del cervello sociale, verosimilmente l’evoluzione avrà elaborato dei meccanismi di riparazione spontanei e culturalmente mediati in grado di renderli reversibili o di mitigarli.”
Lavinia Narda