Il centenario della fondazione del Bauhaus al Festival dei 2mondi di Spoleto
Il Festival dei 2 Mondi ha voluto ricordare il centenario della fondazione del Bauhaus, corrente artistica emblema dell’architettura e del design dell’epoca moderna, con due spettacoli: “Il balletto triadico” di Oskar Schlemmer e “Quadri di un’esposizione” di Wassily Kandinsky e Modest Mussorgsky.
Con tale ricostruzione, messa in scena il 12 Luglio al Teatro Gian Carlo Menotti, abbiamo assistito al più strabiliante e innovatore esperimento artistico di questo Festival, come afferma il direttore artistico Giorgio Ferrara, di cui anche il maestro Gian Carlo Menotti andrebbe fiero. È Oskar Schlemmer che nel 1922 porta in scena per la prima volta Balletto triadico e il suo personale concetto di danza geometrica, in cui i ballerini eseguono movimenti precisi ed essenziali abbigliati con vestiti ingombranti dai materiali rigidi come la carta pesta, il legno e filo metallico. Si intuisce la difficoltà del danzare con questi costumi e la necessità di un alto grado di disciplina corporea, in modo da fondere corpo e costume in un’unica unità. La struttura del balletto è fondata sulla triade: tre danzatori, tre sezioni composte da dodici danze e diciotto costumi. Tre colori il rosso, il blu e il giallo e tre forme geometriche la sfera, il cubo e la piramide. Dal 1977 la ricostruzione coreografica passa a Gerhard Bohner, quella del 2014 invece è curata dagli stessi protagonisti Ivan Liska, direttore del Bayerisches Junior Ballet München, e Colleen Scott che mantengono le musiche originali di Hans Joachim Hespos, i costumi ricostruiti dalla scenografa Ulrike Dietrich, sulla base dei documenti d’archivio della Akademie der Kunste. Nel 1928 va in scena invece, la prima mondiale di Wassily Kandinsky, “Quadri di un’esposizione”, ricostruita poi nel 1983 da Martin Ruprecht e Horst Birr, e nel 2019 dallo stesso Horst Birr e Stefano Laudato; un complesso progetto che unisce musica, luce ed arte e dove è lo sfondo ad essere protagonista. Il Maestro Holger Groschopp suona al piano la musica di Mussorgsky, mentre sullo sfondo superfici colorate e forme plastiche quali cerchi, rettangoli, quadrati, si muovono per mezzo di carrucole e corde per formare sedici quadri, con un’illuminazione che cambia costantemente.
La realizzazione delle articolate scenografie è stata realizzata grazie alla partecipazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Tutto il programma speciale per il centenario della Bauhaus è stato curato da Franco Laera, in collaborazione con Akademie der Kunste Berlin e Bauhaus100Jahre. Spettacoli come questo ci fanno rendere conto che l’innovazione e l’esuberanza creativa sono senza tempo.
Michela Bruschini