IL CELEBRE ROMANZO DI MARK HADDON SBARCA (E “SBANCA IL BOTTEGHINO”) A TEATRO
Il teatro Elfo Puccini di Milano ospita la prima nazionale del pluripremiato lavoro di Simon Stephens “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, co-prodotto dallo stesso Teatro dell’Elfo e dal Teatro Stabile di Torino, con la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
La storia, tradotta da Emanuele Aldrovandi, ripercorre fedelmente la trama del romanzo che vede protagonista Christopher, un quindicenne affetto dalla sindrome di Asperger (una forma di autismo) che decide di indagare sulla morte del cane della sua vicina. Man mano che il “caso” si evolve, Christopher appunta su un diario tutte le sue scoperte, congetture e accadimenti fino a farle diventare un vero e proprio libro giallo degno di Sherlock Holmes, il suo eroe. All’indagine sulla morte del cane, osteggiata da suo padre, ne seguirà un’altra per lui ancora più importante: quella sulla misteriosa morte della madre. Per risolvere anche questo enigma Christopher dovrà affrontare un viaggio che lo porterà lontano, in un mondo non protetto e a lui totalmente sconosciuto. Il nostro piccolo eroe riuscirà, alla fine, a risolvere tutti i misteri e anche a superare con successo un difficile esame di matematica.
Ciò che rende particolare questa storia è il punto di vista speciale di Christopher, che stimola una riflessione intelligente sulla diversità e sulla capacità di accogliere il cambiamento, mettersi in gioco e superare tutte le avversità. “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” è un teen drama ben fatto e facile da seguire grazie al ritmo della recitazione di un ottimo cast di attori. Tra questi spicca certamente il protagonista assoluto Daniele Fedeli, capace di tenere la scena e l’interesse degli spettatori per oltre due ore. Efficaci i video di Francesco Frongia (sulla base dei disegni di Ferdinando Bruni), che illustrano con freschezza il mondo di Cristopher. Lo spettacolo è godibile per il pubblico “teen” a cui è chiaramente rivolto e promette di riuscire a portare a Teatro tutta la famiglia, il che è sempre e comunque un bene.
A.B.