Il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline al Teatro Rendano di Cosenza
“La guerra, vede, Bardamu, con i mezzi incomparabili ch’essa ci dà di saggiare i sistemi nervosi, agisce al modo di un formidabile rivelatore dello Spirito umano!”
Al Teatro Rendano di Cosenza il 7 aprile è andato in scena – per la rassegna Altro Teatro – Viaggio al Termine della Notte, liberamente tratto dal capolavoro di Louis-Ferdinand Céline, di e con Elio Germano e con la musica dal vivo di Teho Teardo : una versione nuova, dove musica e parole si fondono creando un’unica espressione. Il disincanto, proprio di questo capolavoro di scrittura, in un succedersi di eventi verbali e sonori, è protagonista ancora una volta. E ancora una volta lo spettacolo della miseria morale dell’uomo, riempie i cuori di compassione. Le disavventure di Bardamu e gli orrori della guerra mondiale, sono raccontati attraverso gesti e sonorità di incredibile pathos: il Voyage così interpretato percorre il tempo e si fa presente. Con il suo carico potente, tragico, travolge e invita a riflettere sull’egoismo universale che da sempre attanaglia gli uomini di ogni classe e ceto.
La scena è semivuota e in penombra. C’è uno scrittoio, una lampada, e l’impressione è proprio di essere davanti al tormento di Céline, chino sui suoi fogli, intento a raccontare il mondo che vede, pagina dopo pagina, accartocciandole o lasciandole scivolare via, simulando così le vicissitudini dell’animo umano. “Tutto quello che è interessante accade nell’ombra, davvero. Non si sa nulla della vera storia degli uomini.”
Céline, magnificamente interpretato da Elio Germano, è disperato, cinico, passionale. Ogni parola, ogni gesto nasce da dentro, e arriva forte, colpisce in profondità. Le sonorità evocative di Teho Teardo, nella combinazione di archi, chitarra e live electronics, anticipano le parti del testo scelte e destinate alla scena. Atmosfere straordinarie, di altissimo livello musicale.
“Viaggiare, è proprio inutile, fa lavorare l’immaginazione. Tutto il resto è illusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. (…)
E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi.
È dall’altra parte della vita.”
Imperdibile! Peccato solo per il pubblico, che non sempre si è rivelato all’“altezza”, creando non poco disagio a chi quel viaggio immaginario voleva farlo.
Letizia Chippari