“Il buco noir” – Il viaggio intergalattico di Stefano Zattera
“Il buco noir” di Stefano Zattera (Eris Edizioni, pp. 176, euro 29) è un fumetto con disegni dal tratto spesso, contorni e colori molto accesi ma che presto saranno assorbiti dal buco nero, che riprendono uno stile anni ‘60 macchiato da elementi degli anni ‘80, su tavole molto grandi riempite da una moltitudine di personaggi, che ne permettono un godimento maggiore.
Passiamo al racconto: siamo nel 3019, a Sick City nella Nazione Lattea, sottomessa al regime consumista superburocratico, alle prese con un crime, dove il protagonista-detective mutante Earl Foureyes viene ingaggiato per fare chiarezza su un serial killer! Foureyes, ovviamente perché ha 4 occhi!
Ebbene si! Parliamo di mutazioni genetiche. Un futuro distopico e apocalittico, dove sono tutti diversi. Parliamo di un crime ambientato nel futuro, dove la civiltà ha fatto un super balzo nello spazio, i pianeti sono tutti connessi, dove alieni e posti ci ricordano vagamente il mondo che conosciamo. In più abbiamo un governo intergalattico totalitario, sotto il tiranno Mr Pipa, che cerca di impedire ai supereroi di farsi giustizia da soli, e quindi sono messi al bando e sostituiti dal Superburocrate, il braccio esecutivo del potere; e ancora gli attacchi terroristici degli Zomo, gli Zombie Maoisti di Orione. Religioni e filosofie finalmente unite fra loro, insieme alla pop star intergalattica Lady Matanga.
C’è tutto nel graphic novel “Il buco nero” di Zattera, che ce lo propone con equilibrio e armonia, sia nei disegni sia nei testi, ricchi di citazioni. Descrizione meticolosa degli eventi, disegni che ci riportano al contesto crime e alla cultura pop: nostalgia, futuro, fantascienza, erotismo e suspense.
Pietro Luiso