Il brano “La festa che non c’era” anticipa il nuovo disco di Marta De Lluvia
È uscito venerdì 13 ottobre il videoclip ufficiale del brano “La festa che non c’era” della poetessa e cantautrice Marta De Lluvia. La regia del video, già in anteprima su Tgcom24, è di Lucia Porfiri. La pubblicazione dell’omonimo album è prevista per il prossimo 27 ottobre.
Il brano si pone come abstract concettuale dell’intero lavoro- tutto focalizzato sulla tematica dell’appartenenza.
Quando Marta mi ha chiesto di occuparmi della regia del suo videoclip– racconta la videomaker Lucia Porfiri- sapevo che non sarebbe stato facile tradurre in immagini la profondità della sua musica e proprio da questa profondità è nata l’idea di dare forma ad un mondo interiore, fatto di luce e ombra, solitudine e presenza, rifiuto e contemporaneamente bisogno delle proprie radici, dei legami che donano senso e appartenenza. È facile “odiare” quello che si ama, finché lo si ha. Così è per la famiglia, il posto in cui si nasce, tutte le cose che si vivono, si apprendono, si soffrono da piccoli e crescendo- spiega Marta De Lluvia.
Quando li lasciamo, invece, torniamo a sentire forte l’appartenenza a tutte quelle cose, più che la differenza rispetto ad esse. Così, un ricordo d’infanzia – il vento, i fiori di campo e le mie sorelle, allegria e nostalgia di quel che non c’è- rivissuto da lontano diventa struggente. La canzone racconta la nostalgia, il legame indissolubile con le persone e i luoghi della mia infanzia e, allo stesso tempo, la fatica che ho fatto per affrancarmene.
Ho voluto lavorare al video con due “sorelle d’anima”, la regista Lucia Porfiri e Julja Voronina, l’altra protagonista del video, a testimonianza del fatto che il senso di “famiglia” e appartenenza si allarga e si approfondisce diventando grandi.
BIOGRAFIA
Marta De Lluvia è una cantautrice e poetessa recanatese. Ha vissuto in Germania e in Belgio e ha intrapreso diversi viaggi in Russia. Sin da giovanissima inizia a comporre poesie e canzoni; studia canto e chitarra classica. Parallelamente alla musica, coltiva l’interesse per la poesia e per le lingue straniere. Dalla musica classica, dopo aver studiato jazz, arriva alla musica d’autore. Nel 2013 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “In sé maggiore”. Nel 2017 si è aggiudicata il Premio Miglior Testo alla XIII edizione del Premio Bianca D’Aponte (Città di Aversa). Il suo esordio discografico, “Grano” è uscito nel 2019 su etichetta Orange home Records ed è stato finalista alla Targa Tenco nella sezione Miglior Opera Prima. Al lavoro hanno collaborato- tra gli altri- Giua, Armando Corsi e Stefano Cabrera degli Gnu Quartet. Nel 2020 è stata finalista al concorso L’Artista che non c’era. Nel 2021 è arrivata terza al Premio Gianmaria Testa (Festival Moncalieri).
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