Il balletto di “Cenerentola” al Piccolo Teatro di Milano: una fiaba che incanta sempre
Una fiaba che incanta sempre, ancora di più nel periodo pre-natalizio: “Cenerentola” in scena al Piccolo Teatro di Milano dal 13 al 22 dicembre con i ballerini della Scuola di Bello dell’Accademia Teatro alla Scala.
“Cenerentola” è una fiaba che non invecchia mai e che fa sognare. Il direttore della scuola di ballo, Frédéric Olivieri, su commissione della Fondazione Bracco nel 2015, ha diretto e ideato nuove coreografie per una nuova versione del balletto con la musica di Sergej Sergeevič Prokof’ev, coinvolgendo oltre 100 giovani danzatori. Le scenografie dipinte da Angelo Sala sono di grande effetto, rendendo perfettamente le diverse ambientazioni ed infondendo la giusta atmosfera agli interpreti, esaltate anche alle luci di Andrea Giretti. I costumi di Chiara Donato, disegnati appositamente per lo spettacolo insieme ad allievi ed ex allievi del corso di sartoria teatrale dell’Accademia Teatro alla Scala, rendono la sempreverde fiaba intensa e profonda.
La storia di Cenerentola è famigerata: questa versione si apre con un breve preambolo, in cui Cenerentola, ancora bambina, riceve in dono dal padre la foto della madre morta da poco. Dopodiché si fa un salto in avanti nel tempo nel salotto della casa in cui Cenerentola lavora come sguattera per la matrigna e le due sorellastre. Si comprende bene il disagio di Cenerentola mentre le sorellastre rivaleggiano e si divertono e la matrigna le esalta. Fino a quando non giunge il messaggio che invita le donne al ballo a corte, durante il quale il principe sceglierà la sua sposa. Nonostante Cenerentola venga messa da parte, sarà compito di una fata prepararla adeguatamente per il ballo, coinvolgendo le forze della natura presenti nel bosco. Al ballo Cenerentola e il principe si innamorano a prima vista, ma allo scoccare della mezzanotte, lei scappa, perdendo una scarpetta. Il principe, per ritrovare l’amata, girerà il mondo, e la sua perseveranza lo porterà a esaudire il suo sogno d’amore.
Le coreografie di Olivieri caratterizzano bene i personaggi, rendendoli, come nel caso delle due sorellastre, giocosi, buffi e un po’ grotteschi, fino alla fine, in contrapposizione con la grazia e l’eleganza di Cenerentola, così eterea e delicata sia nelle parti da solista, sia in coppia con il principe. Molto armoniose le scene corali, durante le quali partecipano anche i bambini, che danno un tocco di fiabesco in più a tutta la messa in scena.
Due ore in cui il tempo sembra fermarsi e in cui ogni spettatore ritrova quella magia che, almeno nelle fiabe (ma mai dire mai anche nella vita!) permette di realizzare soavi sogni d’amore.
Roberta Usardi
Fotografia di Matilde Capelli