“Il balcone” – Kalina Muhova disegna la poesia
“Il balcone” (Tunué, pp. 40, euro 15) di Kalina Muhova è un silent book dai colori scuri e dalle atmosfere semplici, aggraziate e grigie, tipiche degli anni trenta dell’Europa dell’est: basta aprirlo per accorgersi che molti momenti rappresentati sono sereni e confortanti e che l’ombra rilassante della grafite è solo un filtro o una tecnica che la creatrice usa per realizzare il clima e l’atmosfera di quei luoghi, che prendono ispirazione dalle placide parole di una poesia di Atanas Dalčev nella traduzione di Alessandra Bertuccelli.
La protagonista rappresentata è una bambina, con il desiderio di evadere da una casa rigida e decisamente cupa, a causa del muro che separa il balcone dagli ambienti interni. La bambina – in castigo in un angolo della casa – con una penna riesce a bucare la carta da parati del muro divisore, trovando in questo modo il filo di luce che la porterà a scoprire il mondo esterno.
Questa storia, anche se muta, parla molto ed è ricca di interpretazioni, rappresenta in primis un mondo caratterizzato da luoghi bui che intrappola menti nuove e creative nei muri dell’insicurezza e delle paure, spingendole a cercare e a ricavare punti di luce: crea una costellazione di luci di stabilità e creatività. Inoltre, la penna che buca la carta da parati può essere vista come la rappresentazione della creatività, che rappresenta il mezzo di passaggio dal buio alla luce, ovvero dalla banalità alla fantasia.
Annalisa III A, Istituto Cartesio