“ICF, salute mentale e dipendenze. Strumenti per la riabilitazione orientata alla recovery” a cura di Luciano Pasqualotto, Paola Carozza e Mauro Cibin
L’ICF-Recovery è un moderno approccio riabilitativo nella salute mentale e nelle dipendenze, che nasce basandosi sulle evidenze internazionali e sulla Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute; un’esperienza positiva seguita alla pubblicazione del manuale ICF-Dipendenze a cura di L. Pasqualotto, (Erickson Edizioni). Le sperimentazioni in molte Comunità Terapeutiche di diverse regioni italiane, mettono in luce l’utilità di strumenti centrati sul funzionamento anziché sulla malattia, hanno fatto in modo che il lavoro svolto si avvicinasse sempre di più ai bisogni di vita dei pazienti, attraverso l’utilizzo di interventi e progettualità, dove le ricadute, le cronicità e le stesse diagnosi, non lasciavano più speranze per la ripresa del paziente. È in questi casi che le ICF-Recovery hanno mostrato e mostrano una evoluzione verso un moderno approccio riabilitativo, scientificamente supportato, spostandosi dai modelli tradizionali nella riabilitazione dalle dipendenze e dalla sofferenza mentale. Gli strumenti utilizzati sono open access e utilizzabili per la riabilitazione di ogni forma di psicopatologia e per sostenere tutte le persone fragili e al margine della società e sono disponibili liberamente sul sito www.icf-recovery.it
A tal proposito, il volume “ICF, salute mentale e dipendenze. Strumenti per la riabilitazione orientata alla recovery” (Carocci Faber, pp. 239, euro 19) a cura di Luciano Pasqualotto, Paola Carozza e Mauro Cibin si compone di quattro parti esplicative della sperimentazione. Nella prima parte si parla di un excursus generale sullo scenario attuale della salute mentale e delle dipendenze da un punto di vista storico dei Servizi e della ricerca, ma anche da un punto di vista di innovazione. Nella seconda parte se ne delineano i riferimenti culturali, scientifici e metodologici della proposta operativa presentata in seguito nella terza parte, orientata alla recovery, la riabilitazione secondo cui le persone con disabilità psichiatrica possono comunque condurre una vita soddisfacente con il coinvolgimento attivo del paziente stesso nel processo di cura, e che utilizza il modello biopsicosociale della classificazione ICF per spiegare l’origine della malattia mentale, che vede il recupero della salute mentale come il risultato di una integrazione di trattamenti sul piano bioclinico, psichico cognitivo e funzionale sociale. In conclusione la quarta parte presenta le esperienze e buone prassi, per dimostrare che l’evoluzione del sistema di cure e riabilitazione è possibile, con una conseguente vita dignitosa e di qualità e quindi l’inclusione sociale.
Marianna Zito