I sentimenti autentici di Sonia Spinello e Roberto Olzer racchiusi nel nuovo disco “Silence” – L’intervista
Si intitola “Silence” il nuovo incredibile disco di Sonia Spinello e Roberto Olzer. Un viaggio sonoro raffinato ed elegante, nel quale i due artisti esprimono al meglio il loro talenti, perfettamente miscelati tra di loro. Abbiamo incontrato Sonia per entrato in questo mondo.
Ciao Sonia! Come inizia il tuo percorso artistico?
Ho sempre cantato da che io mi ricordi, ho iniziato a parlare e cantare contemporaneamente. Passavo le mie giornate a cantare, dalle sigle TV alla musica che sentivo alla radio. A casa mia la radio era sempre accesa. Ho scoperto Billie Holiday quando avevo 12 anni, e da quel momento ho pensato che avrei voluto diventare una musicista. Ho sempre ascoltato Musica, ogni momento libero era dedicato all’ascolto. Poi, negli anni, sono arrivate le prime lezioni di Musica e di canto, ho studiato canto lirico privatamente, e poi ho iniziato un lungo percorso di studi. Negli anni ho conosciuto diversi insegnanti, ho seguito master class e seminari con insegnanti e professionisti che mi hanno dato molto, anche se poi la mia ricerca personale sullo strumento voce è continuato e continua ancora oggi. Negli anni ho affiancato agli studi musicali anche la mia passione per il mondo olistico, frequentando molti corsi e sviluppando una particolare sensibilità, che ho poi portato nella mia musica e nel mio modo di insegnare. Per un periodo ho studiato al Centro Jazz di Torino e all’istituto Baravalle di Fossano. Ho sempre amato scrivere, ho iniziato molto presto: testi, canzoni, poesie, e poi il mio primo spettacolo teatrale. Esistono così tante forme di espressione… La Musica, la scrittura, la voce, sono potentissimi mezzi di comunicazione.
Il nuovo disco “Silence” ha da poco visto la luce. Quanto ti emoziona questo traguardo?
Roberto Olzer ed io siamo davvero felici siamo per questo disco. Personalmente credo si sia aperto un “vaso” da cui d’ora in poi uscirà solo Musica che nasce da sentimenti autentici, nulla di ragionato, nessun cliché, solo energia che fluisce attraverso i suoni e la voce. Mi emoziona pensare che la Musica possa viaggiare ovunque e che rimanga per sempre, sono felice che “Silence” sia nato!
Abbiamo ascoltato il lavoro, ne siamo rimasti colpiti. Soprattutto perché non facilmente etichettabile. Ti destreggi tra generi diversi per creare una cifra stilistica unica e personale. Come nascono queste canzoni e nello specifico il sound?
“Silence” è nato da un percorso personale, un percorso di ricerca, di ascolto profondo di sé e di silenzi. Solo nel silenzio riusciamo davvero a ritrovarci, ed io, personalmente, ne avevo bisogno, ne ho ancora tanto bisogno, e ne avrò sempre di più, la meditazione ha dato dei frutti incredibili. Dopo aver ricominciato a meditare e dopo aver ritrovato il “silenzio” sono arrivate le melodie, i colori, le parole, le storie, i ricordi… “Silence” è nato dal silenzio, dalle viscere, tutto nella testa era chiaro, ogni brano con la sua identità con i suoi colori e sensazioni, come un messaggio, come in un percorso, uno dopo l’altro si sono fatti avanti.
Roberto Olzer al tuo fianco. Quanto ha influenzato la sua presenza?
Roberto Olzer è insostituibile, questo disco è frutto del nostro lavoro, senza di lui non ci sarebbe questo disco. Lui per me è fonte d’ispirazione, da lui ho imparato molto e credo che le nostre storie siano riuscite ad intrecciarsi perfettamente. Roberto è Musica, sensibilità, gentilezza, intelligenza. Il suo modo di suonare mai aggressivo o arrogante, sa distinguersi da qualunque altro pianista, potrei riconoscerlo dopo poche note, Roberto Olzer porta con se secoli di storia e attraverso le sue mani che hanno vissuto, viaggiato, ascoltato e manifestato la musica con una forza unica.
La tua proposta valica i confini della musica. Ami la poesia e la filosofia. In che modo queste passioni si intrecciano tra di loro?
Per me la Musica non ha confini, come disse Frida Kahlo “Non far caso a me, io vengo da un altro pianeta, io ancora vedo orizzonti, dove tu disegni confini”. Da sempre mi sono interrogata sul mondo e sull’essere umano, sul senso dell’essere e dell’esistenza umana, continuo a farmi molte domande, credo nella reincarnazione, penso che ogni persona abbia più di un compito in ogni vita. Io sto cercando il mio in questa, e la musica mi è di grande aiuto in questa ricerca. Credo che ci sia un potere enorme che si possa sprigionare dalle frequenze della voce, dal suono delle parole, e dalla musica, se scritta, suonata e cantata con Amore e voglia di comunicare.
Cosa hai in programma ora?
Roberto ed io vorremmo poter portare questo progetto alle persone, arrivare a chi ne ha bisogno, suonare e cantare per chi ha voglia di ricevere bellezza e poi continuare a scrivere musica, far evolvere “Silence”, farlo crescere, mutare, arricchendolo di scritti, letture, condivisione con il pubblico, respirare con loro, con chi ci ascolta e condividere questo meraviglioso dono con musicisti, che, come noi, Amano, credono, vivono la Musica con la stessa forza con cui la viviamo noi.
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