I libri – ma non tutti – che hanno accompagnato il nostro 2020
Leggiamo tantissimi libri, tutti i giorni. Leggiamo perché ci arricchisce, ci mantiene vivi. È un libro quello che non manca mai nelle nostre borse, nei nostri zaini, sopra il comodino. La scelta è stata dura, ma ecco qui alcuni dei libri che ci hanno tenuto compagnia in questo anno così anomalo. Ed è anche – e soprattutto – grazie a questi libri che le nostre giornate sono trascorse in modo sereno, senza fermarsi.
In copertina Marianna Zito, la curatrice di Modulazioni Temporali con il libro “Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli”, edito nel 2020 da La Corte Editore.
- Eugenio Di Donato con “Sangue e latte” (El Dottor Sax, pp. 110, euro 12, immagine di copertina di Riccardo Cecchetti) ci imprigiona nei suoi pensieri che sono anche i nostri, nelle sue storie in cui anche noi, in qualche modo, abbiamo camminato. Costruisce una ragnatela di parole ed emozioni contrastanti da cui non riusciamo a liberarci, un labirinto di cui non troviamo l’uscita non perché non possiamo, ma perché non vogliamo. Ci fa risentire inadeguati come quando eravamo adolescenti e forti come possiamo essere, in qualsiasi momento, da adulti. Una scrittura avvolgente, coinvolgente delicata e allo stesso tempo sradicante, come un albero estrapolato con tutte le sue radici, come la vita quando fa al posto nostro una scelta. Definitiva e irreversibile.
https://www.modulazionitemporali.it/sangue-e-latte-la-vita-raccontata-da-eugenio-di-donato/
- “Guayabas – Voci femminili dalla Colombia” (Castelvecchi, pp. 132, pagine, euro 16.00) raccoglie sedici racconti di autrici colombiane, grazie all’iniziativa congiunta dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e dell’Istituto Cervantes di Napoli, all’impegno di Castelvecchi e a quello di sedici traduttrici, una per ogni storia. La guayaba, frutto di genere femminile, è considerato tra i più nutritivi, ricchi e profumati tra quelli esistenti, nonché il più rappresentativo degli oltre quattrocento frutti di cui si ha conoscenza in Colombia. Niente di meglio per raccogliere sotto un’unica immagine queste sedici storie, queste sedici autrici più o meno emergenti. E non ci sono aggettivi migliori per descrivere i racconti che ci regalano: sono proprio così, ricchi, profumati e nutritivi, nella loro semplicità. Finire un amore e dividersi tutto, anche i posti in cui si vissuto quell’amore e ci si è in qualche modo plasmati.
https://www.modulazionitemporali.it/guayabas-il-frutto-colombiano-per-eccellenza-si-fa-parola/
- “La Piazza del Diamante” (La Nuova Frontiera, 2020, pp.198, euro 15) di Mercé Rodoreda racconta la città, una Barcellona mai totalmente menzionata, ma riconosciuta nelle sue tante parti sfaccettate. I quartieri, le case e le strade, la realtà di un piccolo mondo contestualizzabile da un punto di vista storico intuibile, quello tra il 1930 e il 1950, che vede qui protagonista la guerra civile spagnola. E poi c’è la relazione che i personaggi stessi hanno con questo spazio che interiorizzano, rielaborando – attraverso tutto ciò che li circonda – i loro stati d’animo, per adeguarsi, per forza di cose, alla realtà del momento.
https://www.modulazionitemporali.it/la-piazza-del-diamante-il-capolavoro-di-merce-rodoreda/
- Roman Krznaric in “EMPATIA. Perché è importante e come metterla in pratica” (Armando Editore, 2019, pp. 240, euro 15) tratta il tema dell’empatia da un punto di vista estremamente ampio: sociale, culturale, psicologico, neurobiologico. Per rispondere alla domanda “come ha fatto l’essere umano a divenire sempre più individualista e poco incline ad ascoltare e comprendere l’altro?”, l’autore osserva l’attuale funzionamento della società, della cultura Occidentale dominante, ma anche il funzionamento del cervello dal punto di vista neurologico e psicologico. Stereotipi, pregiudizi, consumismo, veicolazione del modo di fare informazione, distanza reale (e non virtuale) tra gli individui, cultura dell’individualismo e della superficialità, ci fa notare l’autore, hanno spinto l’uomo ad allontanarsi da ciò che di più radicato, a livello ontogenetico e filogenetico: c’è in lui la tendenza alla cooperazione, la tendenza all’empatia.
https://www.modulazionitemporali.it/roman-krznaric-e-limportanza-dellempatia/
- I temi di “Baco” di Giacomo Sartori (Exòrma, Collana quisiscrivemale, 2019, pp. 336, euro 16,50), sono molteplici e attuali, relazionati in modo brillante e originale: il cambiamento climatico, la scomparsa delle api, l’inquinamento, i pesticidi, il terrorismo, la scuola e la difficile integrazione dei bambini che necessitano del sostegno e soprattutto tutto ciò che è informatica, virtuale, algoritmo. E c’è il linguaggio dei segni, il silenzio e le vibrazioni opposte ai circuiti e alle reti neurali. Il bambino si comprende, percepisce il cambiamento emotivo che lo farà reagire fisicamente contro altri o se stesso ma la solitudine e i muri sono molto alti. La realtà virtuale è amica della solitudine ma il silenzio del coraggioso protagonista ha forza e cerca una soluzione per ogni problema, a cominciare dall’amata mamma nel letto d’ospedale. https://www.modulazionitemporali.it/il-nuovo-e-meraviglioso-romanzo-di-giacomo-sartori/
- “Mia madre” (addEditore, Collana Asia, pp. 199, euro 19.50, traduzione dal francese di Giovanni Zucca) con la prefazione di Giada Messetti, è un graphic novel intenso, un gesto d’amore. È la macchia delicata di un meraviglioso acquerello nero, che prende sfumature rosa quando arriva sulle guance di Xinzhen – che in copertina diventano sole o luna – per riempire tavole bianche a raccontare l’intimità di una vita.
https://www.modulazionitemporali.it/mia-madre-lintenso-graphic-novel-di-li-kunwu/
- “Amore, morte e rock ‘n’ roll” – Le ultime ore di 50 rockstar: retroscena e misteri (Hoepli, Collana Musica, pp. 345, euro 29,90), è il nuovo libro di Ezio Guaitamacchi, scrittore, giornalista, autore e conduttore radio/tv, docente e performer. Il volume è arricchito dalle prefazioni di Enrico Ruggeri e Pamela De Barres, una delle groupie più iconiche negli anni Sessanta e Settanta) e dalle illustrazioni di Francesco Barcella. Un libro pieno di storie e di curiosità, che ripercorre gli ultimi momenti di personaggi che hanno lasciato un segno nella storia della musica, una lettura che coinvolge e appassiona, con sfumature a volte misteriose e canzoni che in alcuni casi contenevano versi premonitori.
- “Gli amanti poliglotti” (Codice Edizioni, pp. 253, euro 18) di Lina Wolff è un romanzo che si sofferma su tre vite, ma sono anche tre singole storie che rapiscono l’attenzione e catturano con la forza di un vortice perché vogliamo subito conoscerne la fine che in qualche modo le accomuna ma, allo stesso tempo, vogliamo restare aggrappati al romanzo, alla storia sola, quasi fosse anche per noi la strada verso l’unica via d’uscita. Ma Gli amanti poliglotti è anche il titolo del manoscritto di Max Lamas, uno scrittore alla deriva. Un manoscritto intorno a cui si consuma sì la vita dell’autore, ma anche quelle di Ellinor, Lucrezia e di altri personaggi come Calisto, Mildred o la Marchesa Matilde Larini che, con la malinconia del proprio passato sulle spalle, diventano rilevanti e indispensabili nelle loro reciproche esistenze. Ognuno di loro entra ed esce dalle vite degli altri per recitare la propria parte, per recriminare il proprio posto o semplicemente per restare.
- Bob Dylan per molte generazioni ha sempre rappresentato un concentrato di immagini oniriche, di forza e di libertà d’espressione. E in questo graphic novel “Bob Dylan. La risposta è nel vento” (NPE, 2018, pp. 89, euro 9,90) Luigi Formola, Stefano Corrao e Alessandra Melarosa, raffigurano una particolare biografia del cantautore più famoso d’America, attraverso le emozioni e il carattere che Dylan ha dimostrato e continua a far emergere dalle sue canzoni.
https://www.modulazionitemporali.it/bob-dylan-la-risposta-e-nel-vento-di-formola-corrao-e-melarosa/
- “Eliete – La vita normale”, scritto da Dulce Maria Cardosoper la Voland, (Collana Amazzoni, 2020, pp. 261, euro 17) è la storia di una donna ordinaria, con una famiglia ordinaria che vive – o meglio subisce – una vita ordinaria. Zero colpi di scena. Niente emozioni. Solo un giorno che si accavalla a un altro e un altro ancora. Giorni in cui Eliete cerca di stabilire un contatto con due figlie che sente lontane anni luce, un marito che sembra non accorgersi nemmeno che esiste, una madre che non l’ha mai capita e che lei non ha capito e una nonna malata di Alzheimer che vorrebbe tanto saper gestire meglio.
https://www.modulazionitemporali.it/eliete-la-vita-normale-di-dulce-maria-cardoso/
- Giovanni Sbaiz è chiamato Lontananza dagli altri, “un soprannome che fa male all’anima”. Questi altri sono i soldati in guerra contro gli americani. Sono gli anni ’40, “e da bestemmiare, in quei giorni degli anni Quaranta, ce n’era. Eccome se ce n’era. Ovunque ti voltassi non sapevi più quale santo pregare”. Comincia così “La Malaluna” (Solferino, 2020, pp. 252, euro 17), ma Maurizio Mattiuzza fa subito un lungo passo indietro verso la prima guerra, nel 1917, quando l’esercito italiano, sconfitto a Caporetto vede la fuga di migliaia di profughi friulani, tra cui Luisa Sbaiz e i suoi tre figli, due dei quali si disperderanno al passaggio del ponte sul Tagliamento, giusto oltre Casarsa.
https://www.modulazionitemporali.it/la-malaluna-il-primo-romanzo-di-maurizio-mattiuzza/
- L’immagine di copertina appartiene alla serie Le 4 Alegorías del Amore di José Pedro Godoy. Il disegno che attira subito la nostra attenzione si intitola Siento que floto e, chiuso il libro, dopo l’ultima pagina, la guardiamo pensando a Felipe, il personaggio intorno a cui ruota “La superba gioventù” (Lindau, 2019, pp. 376, euro 24) di Pablo Simonetti, scrittore cileno contemporaneo, attivista per i diritti degli omosessuali. Ci troviamo a Santiago del Cile, nel 2008, e a raccontarci questa storia, in prima persona, è Tomás Vergara, uno scrittore poco più che cinquantenne, arrivato a una resa dei conti, quella di sentirsi vecchio nel momento in cui incontra e si innamora dell’architetto ventisettenne Felipe Selden, appunto; un giovane cattolico di buona famiglia, una persona diversa, sopra le righe, fluttuante nella sua pace (come l’immagine che ammiriamo in copertina), che rimane estraneo a tutto il resto, alla confusione del mondo circostante. https://www.modulazionitemporali.it/pablo-simonetti-racconta-lamore-la-vita-e-la-superba-gioventu/
- Avevamo già avuto modo di apprezzare Riccardo Lestini con il suo romanzo “Il Piccolo Principe è morto” (qui la recensione) per la sua capacità di tenere il lettore inchiodato pagina dopo pagina, fino a quando non arriva alla fine. Con il nuovo romanzo “Firenze, un film” (Edizioni Fogliodivia, 2020, pp. 176, euro 13) il lettore va incontro alla stessa sorte. Il romanzo è formato da tanti piccoli “interni” ed “esterni” nella zona di Firenze, storie che si svolgono nell’arco di una sola giornata, dal centro storico alla periferia, con personaggi di ogni tipo, da seguire appassionatamente in situazioni quotidiane di vita e a volte di sopravvivenza. La vera e propria impostazione cinematografica la dà il “vecchio Bob”: ogni giorno esce di casa con lo scopo di trovare il suo film, si sveglia prestissimo perché “c’è un film dietro ogni mattina” e con la sua videocamera digitale esce di casa osservando la città e cercando la sua “perla”, la protagonista del suo film.
- “Le tre notti dell’abbondanza” (Giulio Perrone Editore, 2020, pp. 389, euro 18) di Paola Cereda è un capolavoro potente e meraviglioso, un pezzo di sud degli anni ‘80, una realtà conosciuta ma spesso volontariamente ignorata. Arroccato su uno scoglio in provincia di Reggio Calabria si trova Fosco, un piccolo paese che il mare lo può solo guardare, perché a tutti è vietato potersi avvicinare alla riva. Lo ha deciso Totonnu, zi’ Totonnu per Irene e padre per Angiolino. E Angiolino è proprio quel masculu tanto desiderato da Totonnu, ma che di maschio ha ben poco, tanto che alla fine sarà il giovane Rocco il prescelto. Prescelto per cosa? Per riscattare una morte, per compierne altre o per farsi ammazzare? Quanto potere ha la malavita per dettar legge o cambiare la sorte di chi nasce o di chi – per volere o per sbaglio – vi si trova invischiato? E che ruolo hanno le fimmine in tutto questo?
- Julia Wertz racconta con “The Infinite Wait” (Eris Edizioni, Collana Kina, 2018, pp. 230, euro 18, traduzione a cura di Fay R. Ledvinka) i suoi primi trent’anni, in un adorabile graphic novel ricco di ironia e schiettezza. La protagonista è una ragazza americana che, desiderando l’indipendenza, comincia la ricerca di tanti lavoretti, si trasferisce lasciando la casa della madre fino alla scoperta, a vent’anni, di essere affetta da una grave malattia autoimmune che, bloccandola in casa per un lungo periodo, la metterà faccia a faccia con la sua grande passione per il fumetto e la renderà una delle fumettiste americane più amate di oggi. Tutto questo senza mai smettere di leggere i suoi amati libri, di frequentare biblioteche, con momenti di alti e bassi tra alcol e depressione, ma soprattutto senza mai smettere di cacciarsi nei guai!
https://www.modulazionitemporali.it/the-infinite-wait-ladorabile-graphic-novel-di-julia-wertz/
- Torna per Donzelli Editore, nel mese di ottobre del 2019, la testimonianza-verità di Alessandro Portelli, “L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria” (pp. 490, euro 30) arricchita da una nota dell’editore e da una nuova e ulteriore postfazione dell’autore, scritta nel 2019 che, oltre a rielaborare il significato di un lavoro che cambia così come cambia il contesto politico e culturale del nostro Paese, analizza la memoria del nazifascismo e il suo rapporto odierno con la ripresa di sussulti fascisti, nonché aggiunge un’analisi critica e ragionata di ciò che realmente accadde: la “barbarie nazista” non appartiene a un popolo barbaro perché i barbari – dalle parole di Jack Goody – non fanno né liste né elenchi, come in questo caso. L’eccidio delle Fosse Ardeatine è stato “una prerogativa della società della scrittura”, un’azione razionale e ragionata, da “esseri umani civilizzati”. Un libro, quindi, sempre in evoluzione.
https://www.modulazionitemporali.it/lordine-e-gia-stato-eseguito-la-memoria-di-alessandro-portelli/
- Una donna dalle mille sfaccettature, dalla cui vita confluiscono altre vite, perché Tina Modotti – nata a Udine nel 1896, per poi spostarsi in Austria, negli Stati Uniti e poi in Messico – fu modella, attrice, moglie, amante, fotografa di indagine e denuncia sociale, militante comunista messicana, fino a essere accusata ingiustamente e arrestata come terrorista, spia e assassina, e ancora fino ad abbandonare Tina per diventare Maria e immergersi nella guerra civile spagnola, dove conoscerà Robert Capa, Gerda Taro, Hemingway, Antonio Machado e tutti i difensori della democrazia. Quarantasei anni di vita, troppo pochi e troppo intensi, che Elena Poniatowska, scrittrice e giornalista messicana, racconta nel suo romanzo biografico, scritto dopo anni di scrupolose e intense ricerche e interviste, dal titolo “Tinissima” (pp. 616, euro 21) pubblicato per la prima volta in Italia in versione integrale da Nova Delphi, nella traduzione di Francesca Casafina.
- Sono sette i racconti che compongono questa edizione di “La metà del doppio” (Edizioni Spartaco, pp. 133, euro 14) dell’argentino Fernando Bermúdez, racconti che gli sono valsi il Premio Cortázar nel 1994 e il Premio Juan Rulfo nel 1997. Solo sette racconti che si vorrebbe durassero di più, fossero di più per continuare a perdersi in parole e immagini a metà tra l’onirico e il reale, l’allucinazione e la letteratura. Fernández, Borges, Calvino. Il traduttore Giovanni Barone ci spiega bene le molte influenze dell’autore. E noi le possiamo ritrovare tutte, una ad una, tra le parole di questi racconti che scorrono via leggeri, veloci eppure lasciando addosso sensazioni profonde, di nostalgia, tenerezza, dolore. Sono racconti in apparenza semplici, pochi personaggi, storie brevi: amori che finiscono in modo più o meno sommesso; rapporti marito/moglie e padre/figlia che cambiano di prospettiva col passare del tempo; legami zio/nipote; un fratello che muore; l’adolescenza che finisce in un momento esatto, con un episodio esatto. Elementi comuni, situazioni che ogni lettore, ogni essere umano può trovarsi a vivere. In apparenza.
- Francesca Romana Mormile con “Mare Loro” (Nutrimenti, Collana Greenwich, pp. 271, euro 16) è alla sua terza pubblicazione. Il titolo ci rimanda a un tema che tutti più o meno conosciamo, a sofferenze che abbiamo indirettamente vissuto tramite televisione o giornali. Ma il modo in cui Mormile ci racconta una storia nota, è nuovo. Quella che ci racconta l’autrice è una storia che si prende il suo tempo per nascere ed evolvere, per tracciare i contesti, le persone, gli spazi. Soprattutto è una storia concreta, che non si sofferma sui facili drammi, ma li ingloba nel quotidiano. Il romanzo è quasi un inno al flusso normale delle cose, all’integrazione nel suo senso più vero: cosa succede dopo? Dopo che si attraversa il Mare Nostrum, che passi si fanno? Con chi? Quale diventa la normalità? La possibilità? Francesca Romana Mormile ci dice della bellezza di annullare tutti i gradi di separazione, quelli verso di noi e verso gli altri.
https://www.modulazionitemporali.it/mare-loro-un-mare-che-e-nostro-loro-di-tutti/
- Ci sono un uomo e una donna in una stanza. L’uomo chiede e cerca di capire. La donna, Stefania, risponde. È una situazione fin troppo chiara sin dall’inizio. Così chiara che si pensa in ogni momento che le cose siano andate in modo diverso. Una confessione? Un interrogatorio? Potremmo addirittura pensare, a un certo punto, di essere finiti all’interno di uno spettacolo teatrale o sul set di un film. Silvio Danese scrive e trascrive questa storia “Intervista alla sposa” (La Nave di Teseo, pp. 525, euro 19), che è la storia di Stefania, del suo matrimonio e di un omicidio. Silvio Danese la scrive e trascrive scandita da un ritmo preciso, che monitora e dirige le descrizioni minuziose dei luoghi e dei personaggi, il tono delle loro voci e l’andamento delle giornate. Scrive e trascrive con l’agghiacciante esattezza di un metronomo.
https://www.modulazionitemporali.it/intervista-alla-sposa-il-racconto-noir-di-silvio-danese/
- Italia anni ‘70. Sesto San Giovanni. Sono questi il tempo e il luogo da cui parte la vicenda raccontata da Alberto Piazzi nel suo secondo romanzo “Sono Mattia, Scala C” (Robin Edizioni, 2019, pp. 560, euro 18). Il lettore segue le vicende di Mattia con trepidazione e intensa partecipazione, in alcuni momenti risulta difficoltoso non commuoversi per quello che succede. L’Italia dagli anni ’70 in poi – percorsa nelle zone tra Sesto San Giovanni, Pizzighettone, Cremona e la Val Brembana – è un luogo in cui la giustizia è soggettiva, la violenza gratuita e Mattia, pur non facendo niente di male, si trova più volte bersaglio di crudeltà, pregiudizi e ostacoli, che saprà sempre affrontare, lasciando in lui una viva traccia e sempre portando nel cuore il padre e i suoi insegnamenti. Una scrittura fluida e coinvolgente quella di Alberto Piazzi, una storia toccante, coraggiosa, che fa molto pensare al mondo di oggi, ma che tiene saldi i legami, quelli autentici, soprattutto l’amicizia. Un libro che si divora, perché ogni lettore si trova accanto a Mattia e a ogni evento che gli accade, nel bene e nel male. Nonostante la crudeltà, l’ingiustizia, l’egocentrismo, ciò che prevale è l’umanità.
https://www.modulazionitemporali.it/gli-anni-70-in-italia-sono-mattia-scala-c-di-alberto-piazzi/
- Il libro “Comprendere i bambini” (Di Renzo Editore, pp. 192, euro 15) di Silvana Quattrocchi Montanaro ci permette di andare indietro nel tempo e di affondare nelle radici del pensiero di Maria Montessori. Il libro ripercorre lo sviluppo e l’educazione del bambino nei primi tre anni di vita. La prima domanda che si è posta riguarda il perché sia importante la conoscenza del bambino. Lo spunto è dato proprio in riferimento a Maria Montessori quando decise di cambiare il titolo della terza edizione del suo libro “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini” mutato ne “La scoperta del bambino”. Questo cambiamento ha consentito di focalizzare l’attenzione sui grandi progressi che aveva fatto la scienza nel mettere a fuoco “Insospettate e straordinarie capacità dei bambini che erano rimaste sconosciute fino ad allora”.
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- Parlare di John Fante è parlare di un mondo che ingloba sogni, letture, culture, paesi e vicissitudini che collegano profondamente l’Italia con l’America. Si parte dall’Abruzzo e dalla Basilicata per delineare la figura di questo scrittore proiettato già in avanti rispetto alla scrittura del suo tempo. Quando si legge Fante la carica dell’italianità ti invade e avverti la vicinanza a questo scrittore, avendo avuto la possibilità di conoscerlo solo attraverso le sue pagine immortali. “Dalla parte di John Fante. Scritti e testimonianze” (Carocci Editore, pp. 163, euro 18) è un libro che svela alcuni importanti retroscena della vita e dell’opera di John Fante. Consigliato a chi conosce questa figura inossidabile, ma anche a chi vuol avvicinarsi per la prima volta alle sue letture.
- Giuseppe Benassi nel suo libro “L’uomo col Chihuahua” (Pendragon, 2020, pp. 183, euro 15) descrive i luoghi in modo tale da offrire uno spaccato quasi tangibile della poesia del posto; minuzioso il Benassi in tutte le sue descrizioni, capace di carpirne l’essenza e di saperla trasmettere, in tutta la sua interezza, al lettore. Il linguaggio utilizzato è fresco, moderno, accattivante per la sua ironia che fa affiorare spesso, durante la lettura, un sorriso sornione sul volto di chi, leggendo, vive in prima persona il romanzo.
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