“I Fiori della Morte”, il romanzo di J.J. Ellis
“Bianco.
Completamente bianco con una screziatura rosa. Dalla cima alle radici.
Così era l’albero.
Così sarebbe stata la ragazza.
Una volta terminata la composizione.”
È difficile trovare un thriller/poliziesco che vi catturi dalla prima pagina e che vi porti alla fine senza nemmeno accorgervene, ma J.J Ellis è riuscita in questa impresa impossibile con “I fiori della morte” (Ponte alle Grazie, Collana Scrittori, pp. 368, euro 18,90).
Leggendo il romanzo di J.J. Ellis, mi sono appassionata ai personaggi principali Holly Blain, giornalista inglese trapiantata a Tokyo; Tetsu Tanaka, ispettore della polizia criminale e l’Otaku Assassino, “sosia” di Roy Orbinson. Holly e Tanaka sono una coppia insolita ma molto legata. Entrambi hanno lo stesso obiettivo: catturare il killer fiorista che inserisce le sue vittime in composizioni floreali delicatissime e perfette
“La maiko era meravigliosamente truccata. Il viso bianco e incipriato si abbinava alla perfezione al candore del Fuji-san. Il rosso delle labbra e delle palpebre ormai chiuse riproducevano con esattezza la tonalità delle pareti vermiglie della pagoda […]
[…] Tanaka aveva di fronte un’opera d’arte, ancor più se inserita nella cornice della composizione floreale.”
Holly Blain ha anche un altro obiettivo: diventare una giornalista criminale invece di occuparsi del mondo della cultura J-Pop/Loli. E grazie alla sua capacità persuasiva e investigativa coglie l’opportunità di lavorare fianco a fianco con l’ispettore Tanaka. Il racconto ruota tutto intorno ai tre personaggi e risulta intriso di colpi di scena che invoglia il lettore nel girare le pagine a tutta velocità, con la voglia di stare al passo con le indagini nonché la voglia di conoscere le motivazioni che spingono la mente malata del killer ad agire con precisione e meticolosità, sia nella scelta delle vittime sia nella realizzazione delle sue composizioni floreali.
Un ruolo importante nella narrazione è ricoperto dall’ambientazione: il Giappone – sospeso tra un futuro ipertecnologico e un passato immutabile – che l’autrice, anche con l’utilizzo di una selezione di parole giapponesi, ci porta a scoprire nelle tradizioni più belle tra cui la fioritura dei ciliegi, che fanno da protagonisti nella storia, e ci immerge nella natura e nella scoperta di alcuni grandi e famosi siti turistici giapponesi, in modo da far beneficiare al lettore delle descrizioni di splendidi posti.
I Fiori della Morte, un meraviglioso thriller/poliziesco psicologico che consiglio di non lasciarvi scappare.
Rina Spitaleri